Convegno Internazionale del Rito Scozzese Antico Accettato

(Contributo di Panagiotis Moutzourakis, Luogotenente Sovrano Gran Commendatore, Responsabile per gli Affari Esteri, Supremo Consiglio dell’Ordine Massonico Internazionale “Delphi”)

Pot.mi Sovrani Gran Commendatori,

Ill.mi Fratelli e Sorelle,

Un massone iniziato al 4° grado del Rito Scozzese Antico Accettato dice, dopo il suo giuramento:

Io prometto e giuro di rimanere fedele sino alla morte a tutti i doveri che mi siano richiesti di assolvere nei confronti dell’umanità, nei confronti del mio paese, nei confronti della mia loggia, nei confronti della mia famiglia, nei confronti del mio amico, nei confronti del mio prossimo, e di non venire mai meno ad essi in caso di necessità, indigenza, pericolo e persecuzione.

Mentre in un altro Alto Grado dello stesso Rito, il Tre Volte Potente Maestro dice:

Voi avete ricevuto le prime istruzioni. Esse saranno vane se voi non abbiate ancora appreso ad amare la virtù e ad agire con la ragione. Ora per voi si avvicina l’ora del combattimento. A partire da oggi stesso, il nostro Ordine esige da voi l’obbligo di combattere nelle sue fila in nome del perfezionamento dell’umanità.

Nel corso dell’anno passato, famiglie con bambini piccoli, uomini o donne sole, spesso persone giovani o adatte a fare un lungo viaggio verso un paradiso promesso ma inesistente, arrivano in Europa per condurre una vita più sicura e vivere in condizioni meno precarie e più umane.

Più di 50.000 migranti sono giunti illegalmente in Grecia dall’inizio dell’anno 2015. La maggior parte di questi naufraghi (quasi il 60%) sono arrivati dalla Siria, in fuga da un conflitto che ha già fatto più di 230.000 morti, secondo l’Organizzazione Siriana dei Diritti dell’Uomo. Gli altri sono Afgani, Iracheni, Somali, Eritrei, che vogliono anch’essi fuggire dalle violenze che tormentano i loro paesi. Molti di essi, anche bambini piccoli, sono morti annegati tentando di attraversare il mare su una bagnarola…

Hanno corso grossi rischi per abbandonare i loro paesi, per raggiungere prima la Turchia e poi la Grecia. Il loro obbiettivo: mettere piede nell’Unione europea. La Grecia rappresenta uno dei principali “porti di entrata”. Essi sbarcano soprattutto sulle importanti isole elleniche di Kos, Lesvos, Leros, Rodi, che si trovano in prossimità delle coste turche (per esempio, Leros è situata a 37 km dalla Turchia, Lesvos a 15 km).

Il 24 agosto 2015, la polizia di Lesbos ha dichiarato ad Amnesty International che, secondo le proprie stime, più di 33.000 rifugiati e migranti sono sbarcati sull’isola dal 1° agosto. E centinaia ne continuano ad arrivare ogni giorno: 1.450 nella sola notte dal 10 all’11 agosto.

Le autorità del luogo mancano di risorse e non riescono a far fronte all’altissimo aumento del numero di persone che sbarcano sull’isola, dovendo contare solo sui volontari locali, sui militanti dell’ONG, sull’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e sui turisti per fronteggiare questo afflusso straordinario.

Questi migranti non hanno generalmente dei legami o un desiderio di restare in Grecia; la maggior parte di essi cerca di prendere degli aerei con passaporti falsi o rischiano la traversata dei Balcani, attraverso l’ARYM (acronimo di: Ancienne République yougoslave de Macédonie, n.d.t.), per cercare di raggiungere i paesi dell’Europa del Nord. Paesi come la Germania e la Svezia, noti per l’accordare uno stato di rifugiato molto rapidamente, fanno generalmente parte delle destinazioni principali, ma attualmente essi hanno imposto limiti ulteriori al numero dei rifugiati da accogliere. Altri, come la Repubblica Céca, la Slovacchia, la Romania e l’Ungheria hanno deciso contro l’accoglienza ai rifugiati, con il sostegno della classe giovane delle proprie popolazioni!

Secondo il rapporto di Gauri van Gulik, direttrice aggiunta del programma Europa e Asia Centrale a Amnesty International, l’orrore di quanti fuggono dai conflitti nei propri paesi non finisce sulle coste greche; molti di essi sono costretti a percorrere lunghi tragitti sotto il caldo torrido o il freddo invernale e a sostare in sordidi campi di accoglienza o addirittura a cielo aperto per proseguire il loro viaggio verso la salvezza.

Dal rapporto di Amnesty International:

“Non si tratta di una tragedia greca, ma di una crisi europea, Essa si svolge sotto gli occhi dei responsabili europei, sprovvisti di una visione a lungo termine, i quali preferiscono mettere in sicurezza le frontiere piuttosto che venire in aiuto ai sopravvissuti ai conflitti. Il mondo conosce oggi la peggiore crisi di rifugiati dopo la Seconda Guerra mondiale. Le frontiere dell’Europa non hanno bisogno di chiusure, ma di punti di entrata sicuri per i rifugiati e di strutture per accoglierli degnamente.

I fondi annunciati dall’UE possono aiutare la Grecia ad agire, ma è chiaro che essa ha bisogno di un aiuto operativo per fare uso di questi fondi. Cosa ancora più importante, l’Europa deve alleggerire la pressione in atto sulla Grecia a più lungo termine, proponendo itinerari di accesso sicuri e legali a quanti hanno bisogno di protezione. Sino a quando non lo farà, l’Europa sarà direttamente responsabile di quanto si verifica a Lesbos e altrove, sul fronte della crisi dei rifugiati”.

 

Pot.mi Sovrani Gran Commendatori,

Ill.mi Fratelli e Sorelle,

I giuramenti e gli obblighi degli Alti Gradi precisano che i massoni devono essere solidali gli uni verso gli altri… Ci incitano a tendere la mano a tutti coloro i quali ne abbiano bisogno.

Ma la costruzione di una cultura europea di alti valori presuppone che i valori di libertà, di giustizia, di tolleranza, di solidarietà, di democrazia e di diritti dell’uomo siano stati compresi e recepiti tanto dai bambini quanto dagli adulti. L’importanza dei diritti dell’uomo può facilmente essere valutata misurandola in proporzione al dolore umano provocato dalla loro violazione.

L’educazione umanista potrebbe farci uscire dall’impasse. L’insegnamento dei diritti dell’uomo deve essere trasmessa in un’atmosfera di rispetto che rifletta sensibilità e interesse per gli ideali di questi diritti. Per mezzo di questa educazione sarà possibile porre i valori umanisti al di sopra di quelli materiali, sarà fatto uno sforzo per l’eliminazione delle sofferenze e della menzogna affinché le relazioni in famiglia, tra amici e nella società vadano migliorando.

La cultura della giustizia, della libertà, della tolleranza, dell’amore e della solidarietà può donarci equilibrio fisico e spirituale. Personalità forti emergerebbero, combattenti della pace, con sentimenti filantropici, uno spirito libero e riflessivo, un modo di esprimersi sincero e franco, uno spirito eroico. Si creerebbero esempi sani e la società potrebbe raggiungere la prosperità e l’equilibrio.

Grazie alla collaborazione internazionale, la pace potrebbe essere salvaguardata, i popoli oppressi sarebbero aiutati e la tradizione culturale, nazionale e religiosa di ogni nazione sarebbe rispettata.

Noi dobbiamo comprendere che, al di là dei bisogni fondamentali di sopravvivenza delle società umane, esistono valori psicologici e spirituali che sono innati nell’essere umano e che non si possono ignorare se non si vuole cadere nello SPERGIURO. 

Panagiotis Moutzourakis

(traduzione dal francese di Barbara de Munari)