(7-8 aprile 2021/ 27 Nissan 5781)

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Gerusalemme, Yad Vashem: Yom Ha Shoah - Cerimonia di apertura.

 Yom HaShoah 2021: Tel Aviv, Gerusalemme, Haifa, Beer Sheva, Eilat. Il suono di una sirena pare squarciare i cieli d'Israele e il cuore degli israeliani. Un minuto di silenzio nel quale il paese si ferma, immobile, trattenendo il fiato, trattenendo le lacrime. Perché non è piangendo che si ricorda il dolore da queste parti. Giovani e vecchi, uomini e donne si alzano in segno di rispetto. Anche se rinchiusi in casa, nascosti dietro le porte blindate e le tende pesanti, nessuno rimane seduto al suono della sirena. Tutti si alzano e, con un gesto spontaneo, quasi di preghiera, abbassano il volto e raccolgono le braccia dietro la schiena. Persino le macchine interrompono la loro corsa e accostano ai margini dell'autostrada, perché nulla può infrangere il silenzio del ricordo.

 Secondo la tradizione ebraica, il lutto si onora con il silenzio. Quando Giobbe venne colpito duramente, senza mai conoscere il perché delle sue sofferenze, si racconta che gli amici Elifaz, Bildad, e Zofar andarono a trovarlo per porgergli le condoglianze. Si racconta anche che, in un primo momento, i tre amici stettero in silenzio. Che non riuscirono a proferire parola. E perché? Perché il dolore non trova conforto nelle parole, ma solo nel silenzio condiviso. Ed ecco l'essenza di Yom HaShoah nello Stato Ebraico: il ricordo trova pace solo nel suono di una sirena che trasmette ciò che le parole non riescono a dire.