Come promesso qualche giorno fa, ecco a voi la recensione del lavoro di Gabriele Bellotti; redatta da un graditissimo ed illustre ospite: Alain de Keghel (che naturalmente ringraziamo!):

Gabriele BELLOTTI si è dedicato ad uno studio di estremo interesse, dal titolo “APPUNTI DI ESOTERISMO ED ARCHITETTURA DEI LUMI”, la cui importanza è talmente considerevole da indurci a darne segnalazione ed a raccomandarlo ai nostri lettori.

Le riflessioni presentate in questo importante studio di 112 pagine, arricchito da una ricca bibliografia, si incentrano sulle svariate sfaccettature dell’opera fondamentale dell’architetto francese Marc-Antoine LAUGIER (1713-1769) e sull’esoterismo.

 

Citando in epigrafe Umberto ECO, l’autore ci introduce subito in uno spazio che concilia la perennità del “modello antico” e dell’ “anti-classicismo”  di una architettura peraltro risolutamente rinnovatrice, che predilige la luce e la verticalità degli edifici gotici. Come sottolinea ampiamente l’introduzione di Pierluigi Panza, il lettore è invitato a riflettere sugli studi paradigmatici di Martin Bernal e su quelli di Michel Foucault in merito a quanto all’epoca condizionava ancora l’architettura europea e la cultura estetica, confrontate con l’insegnamento religioso imperante.

Possiamo notare, attraverso lo svolgersi dello scenario storico descritto dall’autore, come Marc-Antoine LAUGIER, gesuita predicatore alla corte di Francia, si sia conquistato la stima degli enciclopedisti e dei filosofi dei Lumi. Il suo riferimento alla natura e alla filosofia di Jean-Jacques Rousseau, persino la sua inquietudine in merito all’influenza templare effettuata dal suo contemporaneo, André Michel de Ramsay, autore del famoso “Discours” che segna una ulteriore tappa nel cammino della mitologia della Massoneria degli alti gradi, si riflettono nel suo saggio sull’architettura, del 1752, nel quale egli afferma – non senza coraggio – che natura e ragione devono guidare l’architettura. Vediamo come, rifiutando il “rococò” della propria epoca, egli affermi, con Jean-François BLONDEL, il primato degli ordini dell’architettura greca, aprendo la strada all’architettura neo-classica che si imporrà, alla fine, agli architetti della Rivoluzione francese e segnerà ancora una serie di sviluppi sino alla conciliazione dei diversi opposti poli in LE CORBUSIER: natura/architettura/volumi, oggetti di decorazione/vita individuale/vita collettiva.

Arricchita da una splendida ed accurata iconografia che illustra ed accompagna tutti gli excursus storici, l’opera è pubblicata in Italia dalle edizioni “Il prato”.

Alain de Keghel, Parigi, 24 novembre 2014

La versione in lingua originale (francese) è nella sezione S.EU.RE...