Per gentile concessione dell’Autore, Piero Boldrin. Tratto da Hiram, 3, 2014

La nascita della Massoneria Scozzese è tradizionalmente legata alla figura di Andrew Michael Ramsay: scozzese di nascita, fu un ottimo testimone del fervore intellettuale dei suoi tempi. Nato ad Ayr (Scozia) il 9 gennaio 1686, figlio di un fornaio calvinista e di un’anglicana, si distinse come eccellente scrittore. Passò gran parte della sua vita in Francia, dove morì cinquantasettenne (nel 1743) a St. Germain-en-Laye (Seine-et-Oise).

L’opera letteraria più importante fu I viaggi di Ciro: pubblicata nel 1727, lo rese uno degli scrittori francesi più famosi dell’epoca. Entrò così a far parte della Società Reale delle Scienze di Londra e la prestigiosa Università di Oxford gli conferì il grande onore della laurea honoris causa.

 

Iniziato il 17-3-1730 a Londra nella loggia “The Horn” di Westminster, il suo impegno per la Massoneria fu totale ed ad essa dedicò le sue migliori energie. A Parigi aderì alla loggia “Saint Thomas”, la prima loggia francese fondata nel 1725 da liberi muratori inglesi stuardisti esuli in terra di Francia. In veste di Grande Oratore avrebbe dovuto tenere il 24/03/1737 il “Discorso” all’assemblea generale delle Logge di Parigi. Esso può considerarsi la carta programmatica della massoneria scozzese, che intendeva ambiziosamente tentare una riconciliazione dell’istituzione con la monarchia e la chiesa cattolica. Comunque non fu letto perché l’assemblea generale delle logge fu rinviata. Il “Discorso” saebbe poi stato pubblicato una prima volta l’anno successivo e poi, a Parigi, nel 1741.

La sua visione della Massoneria è, per così dire, più nobile di quella inglese, poiché non deriverebbe dalle corporazioni di scalpellini ma dalle Crociate, all’epoca di Goffredo di Buglione quando nei sotterranei del Tempio di Gerusalemme sarebbero state ritrovate tracce di questa antichissima istituzione. Questa Massoneria nobile e cavalleresca deve portare alla realizzazione di una umanità intesa come un’unica grande famiglia senza distinzioni, e auspica una società dove ci sia un armonioso accordo tra i singoli stati. Se le origini cavalleresche e la formazione degli Alti Gradi sono gli aspetti più esteriori ed appariscenti dello Scozzesismo, altri aspetti più profondi vanno ricercati nel discorso di Ramsay. Sono quegli aspetti che si sarebbero poi sviluppati per tutto il secolo XVIII nella ricerca di quale fosse l’essenza della Massoneria, ossia quale contenuto dare a quell’organizzazione dove i rituali, i simboli, i comportamenti etico sociali non potevano essere fini a se stessi, ma sarebbero divenuti strumenti di una Grande Opera.

Nel disegno di una società ideale il Massone cerca la risposta all’insoddisfazione dei suoi limiti materiali, e intravede l’approdo ad un livello superiore dell’essere umano.

Piero Boldrin

Nota: Hiram è la rivista del Grande Oriente d'Italia.