DICHIARAZIONE CONGIUNTA GIUSTIZIA 

 

 

Parigi, 24 marzo 2022 - Cabinet du garde des Sceaux

 

 Fonte: FONDAZIONE ROBERT SCHUMANN

Traduzione dal francese a cura di Barbara de Munari

 

Dichiarazione in occasione della riunione del gruppo dei ministri internazionali che condividono la stessa opinione sui crimini di guerra.

 

Oggi

il Ministro della Giustizia francese Eric Dupond-Moretti, nella sua qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri della Giustizia dell'Unione Europea,

il Ministro della Giustizia e della Sicurezza olandese Dilan Yeşilgöz-Zegerius come Paese ospitante la Corte Penale Internazionale a L'Aia,

il Ministro della Giustizia sloveno Marjan Dikaučič,

il Ministro della Giustizia bulgaro Nadejda Iordanova,

il Ministro della Giustizia della Repubblica di Lettonia Jānis Bordāns,

Marcin Romanowski, Sottosegretario di Stato polacco presso il Ministero della Giustizia,

Evelina Dobrovolska, Ministro della Giustizia della Lituania,

il Ministro della Giustizia del Lussemburgo, Sam Tanson,

il Ministro della Giustizia spagnolo, Pilar Llop Cuenca,

il Ministro svedese della Giustizia e dell'Interno, Morgan Johansson,

il Vice Ministro della Giustizia ceco, Richard Krpač,

il Ministro croato della Giustizia e della Pubblica Amministrazione, Ivan Malenica,

il Ministro greco della Giustizia, Kostas Tsiaras,

Marta Cartabia, Ministro italiano della Giustizia,

Maris Lauri, Ministro federale della Giustizia austriaco,

Alma Zadić, Ministro della Giustizia irlandese,

Helen McEntee, viceministro tedesco del Ministero degli Esteri federale,

Katja Keul, Ministro della Giustizia finlandese,

Anna-Maja Henriksson, Ministro della Giustizia portoghese,

il Ministro della Giustizia slovacco Maria Kolíková,

il Ministro maltese della Giustizia e del Governo Edward Zammit Lewis,

Nick Hækkerup, Ministro danese della Giustizia,

Vincent Van Quickenborne, Ministro belga della Giustizia,

Cătălin Marian Predoiu, Ministro rumeno della Giustizia,

Stephie Drakos, Ministro cipriota della Giustizia e dell'Ordine pubblico,

e Denys Maliuska, Ministro della Giustizia ucraino,

hanno partecipato di persona, virtualmente o in rappresentanza, a un incontro internazionale a sostegno delle indagini del procuratore della CPI [Corte Penale Internazionale, N.d.T.].

Sappiamo che le violazioni più gravi dei diritti umani accadono nel contesto dei conflitti armati. Le informazioni e le immagini che ci giungono sulla guerra di aggressione senza precedenti e illegale che la Russia sta conducendo contro l'Ucraina sono terribili. Per noi, la conclusione è chiara: la Russia ha la piena responsabilità di questa guerra di aggressione e della sofferenza del popolo ucraino. I diretti responsabili dei crimini di guerra e delle violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario sul suolo ucraino devono essere ritenuti responsabili delle loro azioni. Le vittime devono anche avere accesso a un ricorso e alla giustizia.

La rapidità con cui 41 Stati, tra i quali tutti gli Stati membri dell'UE, hanno riferito la situazione è un potente promemoria del fatto che non può esserci impunità per i principali crimini internazionali, come dimostra il fatto che il numero di Stati che hanno riferito la situazione continua ad aumentare. Tale denuncia non è solo simbolica, ma ha consentito di accelerare l'apertura delle indagini, che favoriranno l'accertamento dei fatti e la raccolta delle prove, che costituiscono la pietra angolare della lotta contro l'impunità. I ministri hanno riaffermato collettivamente il loro sostegno alla Corte Penale Internazionale.

Eurojust (*) è un attore chiave nel garantire il coordinamento più efficace possibile delle indagini svolte negli Stati membri dell'UE su questi presunti crimini di guerra. Tutti gli strumenti a disposizione di Eurojust (riunioni di coordinamento, squadre investigative comuni, etc.) devono essere utilizzati. La sua azione può avvantaggiare anche Paesi terzi, che hanno accordi di cooperazione con l'agenzia, nonché la Corte Penale Internazionale. Eurojust è stato quindi invitato a rafforzare ed esercitare pienamente il suo ruolo di coordinamento, in particolare mettendosi a disposizione del Procuratore della Corte Penale Internazionale, secondo necessità, nell'esercizio delle sue funzioni.

Francia, Paesi Bassi, Slovenia, Bulgaria, Lettonia, Polonia, Lituania, Lussemburgo, Spagna, Svezia, Repubblica Ceca, Croazia, Grecia, Italia, Estonia, Austria, Irlanda, Germania, Finlandia, Portogallo, Repubblica Slovacca, Malta, Danimarca, Belgio, Romania e Cipro s’impegnano a compiere ogni sforzo per prendere in considerazione il rafforzamento del loro sostegno presso la Corte Penale Internazionale, sia dal punto di vista finanziario sia da quello delle risorse umane.

Il Ministro della Giustizia ucraino, Denys Maliuska, ha dichiarato:

L'Ucraina a sua volta afferma il proprio impegno a condurre indagini efficaci su tutti i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità commessi sul suo territorio e dichiara la propria disponibilità a cooperare con la Corte Penale Internazionale al più alto livello.

L'Ucraina è convinta che gli sforzi dello Stato territoriale (Ucraina), uniti all'esercizio della giurisdizione universale da parte di altri Stati, all'azione di Eurojust e all'accelerazione delle indagini della Corte Penale Internazionale, possano avere un potente effetto sinergico. Il crimine di aggressione contro l'Ucraina non deve rimanere impunito perché contiene la somma degli altri crimini di diritto internazionale.

A nome della Presidenza del Consiglio dell'Unione Europea, il Ministro Dupond-Moretti ha dichiarato:

La Presidenza del Consiglio dell'Unione Europea desidera porre l’accento sul ruolo unico che Eurojust può svolgere nella raccolta di prove riguardanti presunti crimini di guerra in Ucraina. Eurojust ha una riconosciuta esperienza nel coordinamento delle indagini nazionali al fine di sostenere le azioni penali assicurando un coordinamento efficace e può lavorare a stretto contatto con le autorità giudiziarie degli Stati membri, con il procuratore ucraino e la procura della Corte Penale Internazionale al fine di garantire che i crimini di guerra siano portati di fronte alla giustizia.

Il presidente di Eurojust, Ladislav Hamran, ha dichiarato:

L'incontro di oggi conferma che la comunità internazionale, di là dalle discussioni, è ora pronta ad agire. Se siamo uniti nella nostra ambizione di rendere giustizia all’Ucraina, dobbiamo anche coordinarci, a livello sia politico sia operativo. Eurojust sostiene gli Stati membri dell'UE nelle loro indagini sui principali crimini internazionali e, proprio in questo momento, stiamo vedendo questi casi passare dalla fase di preparazione a quella di una concreta cooperazione operativa. Attraverso i nostri sforzi, continueremo a lavorare a stretto contatto con la Corte Penale Internazionale.

 

(*) EUROJUST – Agenzia dell’Unione Europea per la Cooperazione Giudiziaria Penale