Stampa

Convegno Internazionale del Rito Scozzese Antico Accettato

(Contributo del Sovrano Gran Commendatore Hüseyn Özgen, Supremo Consiglio per la Turchia) 

Le tecnologie moderne ci offrono strumenti che cambiano di giorno in giorno. L’uomo vuole cambiare i propri strumenti così come cambia i propri abiti, senza mai pensare a cambiare il proprio tempo e a cambiare il proprio futuro. Le politiche anti-democratiche, l’influenza delle religioni, gli effetti del consumismo orientato fanno dell’uomo un bruco nel suo bozzolo invece di una farfalla in piena libertà.

La religione è più alimentata dalla paura che dall’amore, la politica più dal profitto che dalla condivisione, le abitudini più dalla vendetta che dalla libertà. Forte come l’implacabile, felice come il disinteressato, l’uomo del presente perde spesso le proprie capacità per il futuro. L’adattamento lascia posto all’obbedienza. Colui il quale si trova a proprio agio nel presente non fa progetti per il futuro. L’uomo contemporaneo inizia a perdere i propri sogni…

E allora, chi sogna per lui? Chi fa progetti? Chi guida l’uomo senza sosta? Chi fa di lui un burattino spesso sfortunato, un robot spesso affaticato e uno schiavo sotto il giogo? Chi progetta il suo futuro? Chi orienta i suoi voti? Chi lo dirige?... Perché si resta incollati al presente senza ribellarsi? La risposta è semplice. Esiste una quantità minima di persone che dirige il senso delle cose, che costituisce lobbies, che si arricchisce molto, che ci manda alla guerra e che regna su di noi. Le minoranze governano le maggioranze. L’80% del potere globale è nelle mani del 20% della popolazione. Eppure, lo Scozzesismo ricerca il bene e la pace dell’Umanità intera. Si tratta di un ideale che potrà essere realizzato nel futuro. Dunque, cerchiamo di vedere quali siano le relazioni tra i valori dello Scozzesismo  e la realtà pratica europea.

Al primo grado del nostro Rito vediamo che i tre valori fondamentali sono la Libertà, l’Uguglianza, la Fratellanza. Il Supremo Consiglio per la Turchia del RSAA ha il proprio motto “Laicus, Humanitas Scienti” ed è in questo modo che noi formuliamo il concetto di Laicità, Umanesimo e Metodo Scientifico, senza mai dimenticare l’altro motto “Ordo ab Chao”. Riteniamo opportuno studiare il tutto alla luce di questi valori principali.

La libertà è la forza trainante i valori della democrazia e del rispetto dei diritti umani. Essa necessita di una consapevolezza che tragga alimento dal passato e dall’evoluzione del concetto di saper vivere insieme. La libertà di pensiero, la libertà di muoversi, la libertà di fare e di costruirsi, non sono valori propri degli europei ma sono valori comuni ad ogni essere umano. La libertà si auto-limita attraverso l’equilibrio tra il saper vivere e lasciare gli altri continuare a vivere, senza mai trascurare la giustizia universale. Qui si pongono le domande: “Siamo sensibili anche alla libertà dei popoli dell’Africa, del Medio Oriente, dell’Estremo Oriente?”. “La sensibilità per la libertà di un altro è più importante dell’ambizione di guadagnare e di governare?”. “La libertà di un europeo e la libertà di un siriano, per esempio, sono considerate della medesima importanza da parte dei popoli dell’Unione europea?”. Le risposte negative possono essere annoverate tra le cause delle sfide che l’Europa deve affrontare.

Il problema è molto più complicato per l’uguaglianza. È possibile paragonare il livello economico dei cittadini della Grecia o della Bulgaria con quello dei cittadini della Germania o della Francia? È possibile paragonare gli standard sociali di un lavoratore dello stesso settore nella città e nella campagna? I loro figli hanno le stesse possibilità per quanto riguarda l’educazione e la salute? Sarebbe meglio porre dei limiti e vedere quanto soffrono i popoli di molti paesi nel mondo intero? Qui si pone un’altra domanda: “Siamo sensibili anche all’uguaglianza degli altri a livello economico e sociale?”. “La malnutrizione nei paesi del Medio Oriente per esempio, dove la stabilità si è trasformata in disordine sociale e dove i paesi stranieri partecipano anch’essi al gioco, compresi gli europei, non è forse la prova della mancanza di una nostra nozione di uguaglianza?”. “Il problema dell’immigrazione, per esempio, non ha anch’esso la sua parte di conseguenze nelle decisioni egocentriche di chi governa i nostri paesi?”.

La fratellanza è il nostro valore principale. Eppure essa è più speculativa che operativa. La fratellanza che si trova nelle nostre logge è quasi minima nella vita profana. Provate a trovare, se ne avete voglia, la fratellanza nella circolazione del traffico, nei vostri lavori quotidiani, nelle vostre relazioni familiari, nelle pagine dei giornali, sugli schermi dei televisori, nei discorsi dei politici, nelle relazioni nazionali e internazionali dei paesi europei, nelle guerre, nel terrore, nel sangue che cola, nella speranza che muore. È un nostro sublime dovere quello di lavorare per promuovere la fratellanza. L’Europa soffre per mancanza di fratellanza non solo tra gli elementi che la compongono, ma anche tra le relazioni dei paesi dell’Europa e i paesi di una parte importante del nostro globo. Il pavimento a scacchi dei nostri templi rappresenta il bianco e il nero che sempre esistono e che si alimentano l’uno con l’altro. Se una parte cieca di mondo fanatico vede l’Europa come un oggetto di vendetta, non dovremmo discutere anche del ruolo attivo dei nostri politici su queste truppe feroci? Operiamo per la promozione della fratellanza e apriamo finestre che si aprano all’interno e all’esterno, ma soprattutto da ogni parte. Noi vogliamo liberarci dal rischio del terrore ma spesso non ci poniamo la domanda: “Siamo, almeno in parte, responsabili del rischio del terrore?”. Che si tratti della partecipazione diretta o indiretta a livello dei governi, che si tratti dell’appoggio di strateghi falliti, che si tratti degli intrighi delle compagnie multinazionali che cosa cerchiamo, per esempio, in Medio Oriente? Se si tratta di esportare i valori europei, dove sono questi valori invisibili nel sangue che cola? Da dove provengono le armi, i proiettili, le bombe che uccidono migliaia di persone innocenti?

La laicità significa necessariamente il saper vivere insieme malgrado le differenze, senza distinzione di razza, di religione, di lingua, di sesso, di colore della pelle, di appartenenza sociale e altro ancora. L’unione degli elementi costruisce un insieme sociale di pace e felicità. La laicità è una necessità complementare alla democrazia partecipativa. Il dogmatismo e l’egocentrismo proliferano nei regimi apolitici e le conseguenze sono molto gravi. Esse attaccano anzitutto lo spirito aperto, la coscienza libera, l’educazione vera, in sostanza tutti gli elementi che costituiscono la nozione di laicità. I paesi dell’Europa, sia secolare, sia laica, utilizzano sovente la carta politica nei paesi lontani e manipolano, a volte con buona volontà, la forza mascherata e dogmatica di questo paese. Ma non si deve dimenticare che, una volta dato spazio all’oscurità, essa occupa tutto lo spazio che riesce a raggiungere. E ciò significa, di conseguenza, l’importazione del comunitarismo, del fanatismo e anche del terrore. I paesi dell’Europa devono sostenere i valori della democrazia e della laicità, diffonderli con forza e rigore, senza mai fare abuso di essi per soddisfare le proprie ambizioni politiche e soprattutto economiche.

L’umanesimo non è limitato, beninteso, dalla geografia dell’Europa ma i problemi della mancanza di umanesimo rappresentano una grande sfida per l’avvenire del vecchio continente. L’immigrazione dei rifugiati che provengono da paesi ove le città sono in pericolo, dove le case sono rovine, dove le donne e i bambini sono fatti schiavi e dove la vita umana non ha valore – questa immigrazione è inevitabile nelle condizioni attuali.  Queste persone accettano il rischio di perdere la vita per un minimo di speranza. Attendono il nostro aiuto per continuare a sopravvivere. Ma, dall’altro lato, le risorse limitate dell’Europa dovrebbero essere condivise con questi nuovi venuti e i problemi economici aumenteranno di giorno in giorno. Inoltre, esiste una grande differenza culturale tra gli immigrati e i popoli dell’Europa. L’adattamento alle condizioni di vita di un nuovo contesto occuperà molto tempo e costerà troppo caro. Lo smalto della vita sociale perderà il suo colore durante questo lungo periodo di adattamento. Infine, gli immigrati non saranno contenti di essere umiliati perché diversi e gli europei non saranno contenti perché queste diversità di culture li disturberà. Allora si pone una nuova domanda: “Perché essi hanno lasciato la loro patria e accettato di affrontare difficoltà enormi fino all’arrivo alle frontiere dell’Europa?”. Se la risposta è quella della ricerca di una vita migliore, sarebbe meglio che essi restassero a casa propria e lavorassero per il miglioramento del loro contesto sociale. D’altra parte, se la risposta non è altro che cercare di salvare la propria vita, l’umanesimo richiede di fornire un aiuto consapevole ai figli della vedova e di tendere loro le mani. Meglio sarebbe rivedere le strategie europee che riguardano i paesi dei rifugiati e costruire strategie nuove per aiutarli a vivere felici nei loro territori. I valori del RSAA possono illuminare il cammino di politiche serie ed oneste.

Il metodo scientifico è indispensabile per la realizzazione di tutto ciò di cui abbiamo parlato sin dall’inizio. Una gran parte del mondo vive nell’ignoranza. Una istruzione sistematica basata su un metodo scientifico potrà via via sopperire alla mancanza di conoscenze. Un parte del mondo soffre per il comunitarismo e per il fanatismo religioso. La credenza alimentata da dogmi conduce l’uomo verso un cammino oscuro. Eppure la luce della civiltà contemporanea poggia le sue basi sul metodo scientifico. Non possiamo allontanare le forze oscure con colpi d’arma da fuoco o con bombardamenti. L’oscurità potrà essere smorzata dal prevalere della luce di realtà che scaturiscono dal metodo scientifico.

L’Ordo ab Chao non vale solo per i Massoni o per la Comunità europea. Si tratta di una formula che può essere applicata anche ai problemi sociali, economici e politici ovunque nel mondo. La massoneria è pacifista. Sotto questo aspetto, essa è contro la guerra, la polarizzazione della società, l’attenzione alle diversità affinché non siano causa di discriminazione. I messaggi pacifisti che saranno comunicati di comune accordo su scala europea e mondiale dalle Giurisdizioni della Massoneria Scozzese troveranno un’eco nella società e saranno recepiti con interesse e apprezzamento. La concordia universale e pacifista della massoneria costituirà un ponte di comunicazione con i segmenti silenziosi della società. Poniamo al posto dell’Ordo i valori del RSAA e lottiamo con essi contro i fattori che alimentano il Chaos. La promozione degli alti valori dello Scozzesismo è una missione che noi dobbiamo assolvere. Il sapere come realizzarla richiede una visione profonda. Oggi è tempo di parlare della missione e della visione affinché domani non sia troppo tardi per l’azione.

È auspicabile insistere sulla promozione dei valori del RSAA per elaborare una risposta alle sfide che l’Europa deve affrontare, ma come? Se si tratta dell’avvenire, si deve iniziare sin da ora con la costruzione di ponti insieme a tutti i responsabili del futuro. Si deve guardare ai giovani! Prima di aprire le porte della comunicazione, sarebbe molto meglio aprire le finestre delle relazioni.

Da trent’anni viviamo in uno sviluppo della comunicazione. I computer non occupano più grandi spazi, hanno trovato posto sui nostri tavoli, nelle nostre borse e ora anche nelle nostre tasche. Internet è ovunque. La comunicazione personale, professionale e anche nazionale è a portata delle nostre dita. La tecnologia è nella sfera del privato. La gioventù attuale è capace di fare ma incapace di trovare soddisfazione. L’ambizione del guadagno prende il posto delle virtù e l’essere umano diviene un essere crudele. Il bambino che si diverte con giochi elettronici si abitua sempre più a uccidere eroi immaginari e diventa egocentrico. I giovani vivono in un’atmosfera colma di collera, feroce ma ricca e dinamica grazie alle potenzialità offerte.

Noi sappiamo bene e accettiamo che il mondo cambi. Per vivere in armonia con il cambiamento dobbiamo rivedere le nostre usanze e le nostre tradizioni. Dobbiamo studiare bene le condizioni dei nostri paesi europei, le strategie mondiali, lo stato attuale della gioventù e sviluppare tesi efficaci, chiare e oneste. Non dobbiamo assolutamente trascurare il fatto che qualsiasi elemento in comune tra le diversità costituisce una speranza per la coabitazione e che nessuno è perfetto.

Il RSAA ha per ideale il lavorare per il bene e la pace dell’Umanità intera. Si tratta di un ideale che potrà essere realizzato nel futuro. In questo modo le soluzioni proposte dal RSAA potranno trovare più ampio spazio per mezzo di una pratica più intensa. Gli alti gradi del nostro rito pongono l’accento sull’importanza dell’apertura nei confronti della società. Ma questa apertura deve essere realizzata tramite un processo di evoluzione e non di rivoluzione. L’evoluzione della società deve procedere di pari passo con l’evoluzione delle persone che la costituiscono. Un massone scozzese deve lavorare per la costruzione di una democrazia laica, sociale e partecipativa nel mondo intero.

Nell’epoca della massoneria operativa, chi sapeva, dirigeva gli altri massoni che costruivano il tempio per offrirlo ai bisogni dei profani. Nell’epoca della massoneria speculativa i fratelli lavoravano per un miglioramento individuale e il risultato del loro perfezionamento era più individuale che sociale. Ora siamo nell’epoca della comunicazione. Ai nostri giorni la conoscenza è condivisa senza limiti, l’evoluzione degli strumenti di comunicazione è incredibile, dunque il consenso nei confronti del nostro rito è mondiale. Siamo arrivati, forse, a un nuovo stadio della Massoneria, del quale si parlerà in futuro.  È tempo di lavorare nelle nostre logge speculative per la ricerca della verità, e contemporaneamente contribuire all’evoluzione del nostro ambito sociale, del nostro paese, del nostro continente e soprattutto del nostro mondo rimpicciolito. La catena pacifica della fratellanza universale è dunque più forte della catena oscura che limita la libertà, la felicità e l’evoluzione dei popoli. Il punto d’intersezione dei nostri valori con le sfide dell’Europa è rappresentato da una luce di speranza affinché il futuro sia più giusto, umano e fecondo.

Hüseyn Özgen

(traduzione dal francese di Barbara de Munari)

Questo sito utilizza i cookies per migliorare servizi ed esperienza dei lettori.
Se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
Per ulteriori informazioni sui cookies e su come eventualmente disattivarli, clicca qui.