EDITORIALE - KILWINNING 14 - luglio 2022

Dopo l'offensiva contro l'Ucraina

 

L'Europa, spazio di pace duratura, anche se purtroppo non era sfuggita ai conflitti regionali nella ex- Jugoslavia, si è svegliata il 24 febbraio nelle morse di un'offensiva militare russa su larga scala contro l'Ucraina. Nonostante le crescenti tensioni dal 2014 nel Donbass e l'annessione russa della Crimea, pochi credevano alla temuta ipotesi. Lo stupore si è impadronito del mondo e l'Assemblea generale dell'Onu ha adottato una risoluzione chiedendo "che la Russia metta immediatamente fine all'uso della violenza in Ucraina". Nessuno sa, nel momento in cui scriviamo, quali saranno le ripercussioni planetarie di questo conflitto, né la sua durata né la sua estensione, tanto l’incertezza ha lasciato il posto agli equilibri sinora riconosciuti dalla comunità internazionale dalla fine della Seconda Guerra mondiale e dalla fine dell'U.R.S.S. nel 1991. "L'Europa dovrà accettare di pagare il prezzo della pace, della libertà e della democrazia" ci ha ricordato il Capo di Stato francese alla presidenza attuale dell'Unione europea. L'immediato riscontro della Commissione Europea e le decisioni vigorose che ha saputo prendere senza indugio con il sostegno unanime dei Ventisette testimoniano una presa di coscienza collettiva senza precedenti e contestualmente l'affermazione della volontà politica di dotarsi di nuove prerogative.

 

Non sta a noi qui speculare su strategie geopolitiche che ci sfuggono, ma riaffermare con vigore il nostro attaccamento alla pace e ai valori umanistici che pongono l'uomo al centro della nostra attenzione.

L'Europa, quella che corrisponde giustamente a una griglia di lettura plurale, umanista e rispettosa degli alti valori che noi sosteniamo collettivamente, purtroppo continua, per usare un eufemismo, a incontrare venti contrari. Ma mostra segni della sua capacità di potersi affermare quando sarà indispensabile ristabilire un dialogo per mantenere un equilibrio di forze. Nel giro di pochi giorni, l'UE ha dimostrato la sua capacità di superare le proprie divisioni e di unirsi su decisioni unanimi che aprono nuove prospettive, alimentando la speranza nei momenti più pericolosi per la pace nel mondo.

Questa sfida senza precedenti non può eclissare il disastro, la tragedia che abbiamo vissuto lo scorso novembre nella Manica con l'annegamento di ventisette migranti. Questo dramma senza precedenti e sconcertante ha sollevato la consapevolezza di fronte a una sfida incommensurabile posta sia dagli effetti del regolamento europeo di Dublino sia dai trattati bilaterali franco-britannici del 2003. "Il confronto tra due paesi che sono ancora in qualche modo rivali, ma molto simili nel loro passato coloniale, la loro pretesa di influenza internazionale, il loro potere economico e militare è sempre stato complesso", ha ricordato un importante quotidiano nazionale francese, osservando che la Brexit ha danneggiato in modo permanente i loro rapporti. Una “Brexit senza fine” dunque, come molti di noi temevano. Lo status quo non è più un'opzione di fronte a questa tragedia umana nel cuore o sui gradini del nostro vecchio continente, culla dell'umanesimo illuminista.

Questa osservazione da sola non può soddisfare noi, noi che proclamiamo come un mantra, come James Anderson nel 1723, la nostra vocazione consustanziale e universale a riunire coloro che altrimenti sarebbero rimasti eternamente dispersi. Non si tratta di "raccogliere tutta la miseria del mondo" per usare la formula sconvolgente di un politico di qualche anno fa sui movimenti migratori. Tuttavia, qui e ora, ci dobbiamo confrontare con le nostre coscienze e con l’imperativo categorico enunciato da Emmanuel Kant. Sta a ciascuno di noi assumere la propria parte nell'opera di risveglio e contribuire all'essenziale rinnovarsi di un interrogativo richiesto da una sfida che trova le proprie origini nei centri regionali di instabilità, nei regimi dittatoriali e nell’estremo disagio umano che ne risulta. Non si tratta solo di rispondere all'urgenza immediata di un momento politico e sociale, ma di essere all'altezza delle sfide che ci rendono eredi del passato e orfani del futuro, senza mai rassegnarci ad alcuna fatalità. L'Europa è oggi soggetta a una pressione migratoria che è solo un assaggio di quella incomparabilmente più potente che si imporrà alle generazioni future come un'esplosione quasi irresistibile, con il corollario di una più equa condivisione delle scarse ricchezze. Guardiamo certamente con grande apprensione alle sfide climatiche, ma ancora trascuriamo o sottovalutiamo gli effetti che ci si attende dalla crescita demografica esponenziale che ci metterà di fronte domani, con 9 o 10 miliardi di esseri umani, a movimenti migratori senza misura rispetto a quelli attuali. Non è costruendo muri che ci proteggeremo da questo. I ponti saranno essenziali per costruire e l'accoglienza del massiccio afflusso di profughi in fuga dalla guerra in Ucraina, fortunatamente, ha già dimostrato la nostra capacità collettiva di rispondere a questa esigenza.

La Società Europea di Studi e Ricerche e il lavoro svolto dai suoi membri a livello dell'Europa dei ventisette, pur non potendo né proporre né lavorare su soluzioni che non rientrino nel suo campo, conserva tuttavia più che mai l'ambizione di riparare e lavorare per il progresso dell'umanità. Centro di riflessione o "think tank", come dicono i nostri amici anglosassoni, i nostri storici, ricercatori e collaboratori continuano a condividere un approccio esigente e rigoroso. Essi ci consegnano in questo volume N°14 della nostra raccolta annuale di opere, una nuova testimonianza della vitalità e dello slancio sempre vivo, attestante che, lungi dal capitolare di fronte all’ampiezza del compito, continuano con talento a scavare il loro solco per condividere con noi il loro lavoro, gli studi e le riflessioni feconde.

                                                                            Filippe BUSQUIN

Presidente Onorario della S.EU.RE

Membro dell'Accademia Reale del Belgio

 

Traduzione dal francese a cura di Barbara de Munari

 

                                 

La S.EU.RE – Società Europea di Ricerche e Studi Scozzesi – esprime il proprio sincero cordoglio per la scomparsa di David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, ricordando le parole del suo discorso di insediamento alla presidenza del Parlamento UE, il 3 luglio 2019:


"Dobbiamo avere la forza di rilanciare il nostro processo di integrazione, cambiando la nostra Unione per renderla capace di rispondere in modo migliore alle esigenze dei nostri cittadini e per dare risposte vere alle loro preoccupazioni, al loro sempre più diffuso senso di smarrimento. La difesa e la promozione dei nostri valori fondanti di libertà, dignità e solidarietà deve essere perseguita ogni giorno dentro e fuori l'UE".

Con le sue parole David Sassoli aveva chiamato tutti alla necessità di recuperare "lo spirito di Ventotene e lo slancio pionieristico dei Padri fondatori, che seppero mettere da parte le ostilità della guerra, porre fine ai guasti del nazionalismo dandoci un progetto capace di coniugare pace, democrazia, diritti, sviluppo e uguaglianza".


"In questi mesi – aveva ammonito Sassoli – in troppi hanno scommesso sul declino di questo progetto, alimentando divisioni e conflitti che pensavamo essere un triste ricordo della nostra storia". E ancora: "Sia chiaro a tutti che in Europa nessun governo può uccidere, che il valore della persona e la sua dignità sono il nostro modo per misurare le nostre politiche. Che da noi nessuno può chiudere la bocca agli oppositori, che i nostri governi e le istituzioni europee che li rappresentano sono il frutto della democrazia e di libere elezioni. Che nessuno può essere condannato per la propria fede religiosa, politica, filosofica”.

Le sue parole e le azioni si collocano nel contesto speculativo e operativo che, da parte sua, la S.EU.RE ricerca e propone dal 2007, con i propri lavori di dialogo e di ricerca, allo scopo di promuovere, in campo europeo, il dialogo fraterno e la cooperazione tra ricercatori, universitari e storici in Europa – trascendendo con risolutezza tutte quelle separazioni che abitualmente ostacolano questi impegni a lungo termine, perché l’Europa – come diceva David Sassoli – non è un’entità astratta, tutti dobbiamo impegnarci a difenderla, perché questo è il modo giusto per mettere in risalto il patrimonio di ciascun paese. Tutti i 27 paesi membri vengono da lontano e hanno una grande storia e la forza dell’Europa risiede nella possibilità di far emergere le differenze come valore aggiunto.

Come ci ha ricordato David Sassoli, l’Europa unita non è un dono del cielo ma il risultato di un impegno luminoso di grandi protagonisti ai quali va ad aggiungersi. Un patrimonio di imperativi del narrare, del fare e saper fare per il bene dell’umanità che siamo tutti chiamati a non disperdere.

Grazie per avere lottato per un’Europa senza odio e senza intolleranze.

 

 

 

 

 

 

[La traduzione dei testi seguenti dal francese è a cura di Barbara de Munari]

Anna Kargol e Dominique Lesage ci consegnano un’opera che narra della Massoneria liberale in Polonia, in occasione dei suoi trent’anni di esistenza. Questo libro è un invito a partecipare a una magnifica festa intellettuale. Il valore del loro lavoro poggia su tre pilastri: la saggezza che scaturisce da un approccio scientifico analitico e innovatore, la forza degli argomenti e la bellezza del linguaggio. Va segnalato che gli autori hanno utilizzato ed editato una serie di documenti di archivio che nella maggior parte dei casi vengono mostrati al mondo per la prima volta. Si tratta di un successo rarissimo nell’ambito della bibliografia che attiene l’Arte Reale. Ed è anche la ragione per la quale sono convinto che quest’opera vi occuperà un posto importante e perenne. Non avevamo ancora incontrato, in precedenza, in altre opere, descrizioni così scrupolose dei personaggi, degli eventi, dei fatti e dei fenomeni legati alla Massoneria liberale in Polonia. L’abile composizione della Massoneria in Polonia costituisce un reale valore aggiunto all’alveo delle relazioni internazionali; evoluzioni sociali e politiche sono comparse dopo la Perestroïka a Mosca, i dibattiti della Tavola Rotonda a Varsavia e la caduta del Muro di Berlino. Quest’opera ha dunque l’aspetto di uno studio storico-politico di valore documentaristico. Gli aspetti sociologici sono anch’essi molto importanti. La magia del soggetto, unito al talento di scrittori degli autori fa sì che, prendendo questo libro in mano, l’unico rischio che si corre sia quello di non riuscire a distaccarsene.

 

Prof. Łukasz Sroka

 LIBERTÉ ÉGALITÉ FRATERNITÉ  sulle rive della Vistola.

30 anni di Massoneria liberale in Polonia, 1990 / 2020

 

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uesto libro ripercorre la storia della rinascita della Massoneria polacca, iniziata nel 1990, su iniziativa e sotto gli auspici del Grande Oriente di France. Essa ha continuato in modo autonomo e indipendente dal 1997, quando il GOdF ha concesso la sua patente al Grande Oriente di Polonia. 

       Come autori di questo lavoro, abbiamo adottato un approccio principalmente fattuale, basato sulle diverse migliaia di documenti d'archivio che abbiamo potuto consultare e raccogliere sia in Francia sia in Polonia, ma anche sulle numerose testimonianze raccolte dai principali attori e testimoni. 

       Insieme al resoconto storico della rinascita del movimento massonico polacco, costruito secondo un quadro cronologico, abbiamo voluto arricchire la narrazione con riflessioni e analisi sul contesto socio-politico in cui esso si è svolto. La Massoneria Liberale è riuscita a raccogliere attorno a sé un gruppo di persone che rappresentano valori e ideali come la democrazia, la libertà, l'uguaglianza, la tolleranza e che sono state integrate in modo permanente nella vita pubblica in Polonia. 

       Abbiamo cercato di presentare al lettore un'immagine della Massoneria come un gruppo umano e non come una forma di ordine simbolico ideale. “30 anni di Massoneria liberale sulle rive della Vistola” è dunque soprattutto una storia di Massoni, di individui. Coloro che costruiscono le strutture, le organizzazioni, che aderiscono a determinati ideali, determinando e influenzando, come il tempo, l'ambiente, le circostanze. È anche una storia di emozioni umane, incomprensioni, fratellanza, alleanze e separazioni.  

       Così, per preservare il carattere profondamente umano di tutta questa avventura, abbiamo evocato aneddoti, storie private, i problemi incontrati nella ricerca dei locali per le Logge, il difficile contesto economico degli anni '90, l'organizzazione dei viaggi e dei convegni, le divergenze di opinione tra Fratelli che spesso sfociavano in conflitti e scontri, le innumerevoli incomprensioni legate alla decorazione delle stanze affittate.  

       Di là dalla storia e dei fatti legati alla nascita delle Logge e all'impegno del Grande Oriente di Francia nella creazione di strutture "sulle rive della Vistola", il libro descrive i destini della prima obbedienza polacca, il Grande Oriente di Polonia sullo sfondo delle relazioni franco-polacche, così come la secessione di logge che finirono per creare il Grande Oriente della Repubblica di Polonia. È anche la storia delle Logge francesi del Grande Oriente di Francia che si sono sempre rifiutate di aderire alle obbedienze polacche. Il testo è ricco di riferimenti ai rapporti tra massoni francesi e polacchi, con tutta la loro gamma di differenze culturali e stereotipi. Il lettore troverà capitoli dedicati alla comunicazione esterna della Massoneria polacca, così come Riti e rituali massonici senza dimenticare gli Alti Gradi. Sullo sfondo appaiono le realtà e i cambiamenti sociali, culturali e politici degli ultimi tre decenni e la loro osservazione dal punto di vista massonico ci è sembrata interessante.  

       Il libro inizia con la nascita della prima loggia polacca nel Grande Oriente di Francia sotto il nome di “Nadzieja” il 26 novembre 1990 a Lille. Si conclude con l'annuncio del ritorno "a casa" di "Nadzieja" che, molti anni dopo aver partecipato alla creazione del Grande Oriente di Polonia e poi del Grande Oriente della Repubblica di Polonia, chiese di essere reintegrata nel GOdF .  

       La storia, quindi, sta solo ricominciando da capo, in un momento in cui il Grande Oriente di Francia rinnova la sua politica di sviluppo internazionale.  

       Una prefazione è stata scritta dal Gran Maestro del Grande Oriente di Francia Georges Serignac, e dal Gran Maestro del Grande Oriente di Polonia, Marcin Stańczak. 

       Questo libro, che ha più di 400 pagine, è pubblicato in Polonia in due versioni linguistiche (francese e polacco).  

       È la prima e unica opera nella bibliografia polacca che tratta gli aspetti contemporanei del movimento massonico polacco. 

 

Parigi / Cracovia, ottobre 2019 / ottobre 2021. 

 

Anna Kargol e Dominique Lesage 

 

 

ANNA KARGOL - Laureata presso la Cattedra di Giurisprudenza e Amministrazione presso l'Università Jagellonica di Cracovia. Ha conseguito il dottorato nel 2004 presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali dell'Università Jagellonica e ha ricevuto il titolo di Dottore associato presso l'Università Pedagogica nel 2017. Lavora come professore presso l'Accademia Andrzej Frycz Modrzejewski di Cracovia. Autore di diversi libri: “L'Ordine dei Figli dell'Alleanza”, “La Loggia di Cracovia 'Solidarność' 1892-1938” (Varsavia, 2013), “Lungo la scala di Giacobbe” (Varsavia, 2013), "Strug, biografia politica" (Cracovia-Varsavia, 2016) e di numerosi articoli che toccano la storia della Massoneria polacca e la storia e la cultura degli Ebrei polacchi. Analista in campo massonico e paramassonico nella cultura, la storia e il pensiero politico polacco, principalmente nel periodo tra le due guerre.

 

DOMINIQUE LESAGE - (nato il 12 novembre 1951 a Nancy). Diplomato alla Scuola Nazionale di Belle Arti, ingegnere edile, attore e regista teatrale, dirigente in varie compagnie francesi stabilite in Polonia. Ha la nazionalità polacca dal 2008. Fondatore della “Fondazione Saint Exupéry Polonia”. Ex delegato della Camera di Commercio e Industria francese in Polonia. Nominato nel 2005 e poi nel 2014 dal Ministro della Cultura al Consiglio dell'Istituto Polacco di Arte Cinematografica. Membro dell'Assemblea di Consulenti per il Commercio Estero dal 2007 al 2015. Iniziato nel 1986 presso la loggia “Union et Fraternité” a Caen. È stato uno degli attori nella ricostruzione della Massoneria polacca dall'anno 1990, fino alla costituzione del Grande Oriente della Polonia nel 1997. Co-fondatore della loggia “Gabriel Narutowicz” nel 1992. Garante di amicizia del GOdF con tutta la Massoneria polacca.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

S.EU.RE aisbl

 

LETTRE ELECTRONIQUE D’INFORMATION

(Novembre 2021)

 

Chers Ami(e)s membres de S.EU.RE,

Ce message est destiné à vous toutes et tous,  intéressés par définition à l'évolution du paysage maçonnique européen, et pour recommander un important ouvrage qui vient de paraître et qui devrait retenir votre attention. 

En effet,  deux membres de la R L Gabriel Narutowicz de Cracovie  viennent de faire paraître un ouvrage sous le titre : 

Liberté, Égalité, Fraternité sur les rives de la Vistule, 30 ans de Franc-maçonnerie Libérale en Pologne 1990-2020, du Grand Orient de France au Grand Orient de Pologne.

Cette étude fouillée retrace l’histoire de l’engagement de nombreux maçons polonais et français dans la renaissance de la Franc-maçonnerie polonaise et son évolution jusqu’à nos jours.

Éditée et imprimée en Pologne, la version française de cet ouvrage est disponible en achat en ligne sur le site:

 https://www.30latwolnomularstwa.pl

Le prix de 25€ plus 10€ de frais de port

Ce livre a nécessité 2 ans de travail et de recherches. C’est la seule étude qui existe sur la FM contemporaine en Pologne.

Si vous êtes intéressés par l’histoire et la FM en Europe centrale, cette lecture est incontournable.

Bien fraternellement

Le conseil d'administration
de S. EU. RE

 

Anna Kargol et Dominique Lesage mettent entre nos mains un ouvrage racontant l’histoire de la Franc-Maçonnerie libérale en Pologne, à l’occasion de ses trente années d’existence. Ce livre est une incitation à participer à un magnifique festin intellectuel. La valeur de leur travail repose sur trois piliers : la sagesse issue d’une approche scientifique analytique et novatrice, la force des arguments et la beauté du langage. Il faut signaler que les auteurs ont utilisé et édité une série de documents d’archives qui dans une grande majorité vont être montrés au monde pour la première fois. C’est un succès très rare dans la bibliographie touchant à l’Art Royal. C’est la raison pour laquelle je suis convaincu que cet ouvrage y occupera une place importante et pérenne. Nous n’avions encore rencontré auparavant dans aucun ouvrage des descriptions aussi scrupuleuses de personnages, d’évènements, de procédés et de phénomènes liés avec la Franc-Maçonnerie libérale en Pologne. L’habile composition de la Franc-Maçonnerie au sein de la Pologne représente une réelle valeur ajoutée à l’aulne des relations internationales ; des évolutions sociales et politiques qui sont apparues après la mise en place de la Perestroïka à Moscou, les débats de la Table Ronde à Varsovie et la chute du Mur de Berlin. Cet ouvrage revêt donc l’aspect d’une étude historico-politique aux valeurs documentaires. Les aspects sociologiques y sont eux-aussi très importants. La magie du sujet, allié au talent d’écrivain des auteurs fait qu’en prenant ce livre en main, le seul risque que nous encourrons est de ne pouvoir s’en détacher. 

 

 

Prof. Łukasz Sroka

 

LIBERTÉ ÉGALITÉ FRATERNITÉ sur les rives de la Vistule

30 ans de Franc-Maçonnerie libérale en Pologne, 1990/2020

 

Ce livre retrace l’histoire de la renaissance de la Franc-Maçonnerie polonaise, qui a commencé en 1990, à l’initiative et sous les auspices du Grand Orient de France. Elle s’est poursuivie de manière autonome et indépendante à partir de 1997 lorsque le GODF a accordé sa patente au Grand Orient de Pologne. 

En tant qu’auteurs de cet ouvrage, nous avons adopté une approche avant tout factuelle, basée sur les quelques milliers de documents d’archives que nous avons pu consulter et collecter aussi bien en France qu’en Pologne, mais aussi sur les nombreux témoignages recueillis auprès des principaux acteurs et témoins. 

Parallèlement au récit historique de la renaissance du mouvement maçonnique polonais, construit selon une trame chronologique, nous avons souhaité l’enrichir de réflexions et d’analyses sur le contexte socio-politique dans lequel il s’est déroulé. La Franc-Maçonnerie libérale est parvenue à rassembler autour d’elle un groupe de gens représentant des valeurs et idéaux telles que la démocratie, la liberté, l’égalité, la tolérance et qui se sont durablement intégrés au sein de la vie publique en Pologne.  

Nous avons cherché à présenter au lecteur une image de la Franc-Maçonnerie en tant que groupe humain et non comme une forme d’ordre symbolique idéal. ‘30 années de Franc-Maçonnerie libérale sur les rives de la Vistule’ est donc avant tout un récit sur les francs-maçons, sur les individus. Ceux qui construisent les structures, les organisations, qui adhèrent à certains idéaux, déterminants et influençant comme le temps, l’environnement, les circonstances. C’est aussi un récit sur les émotions humaines, les malentendus, la fraternité, les alliances et les séparations.  

Ainsi, afin de préserver le caractère profondément humain de toute cette aventure, nous avons évoqué des anecdotes, des histoires privées, comme les problèmes rencontrés dans la recherche de locaux pour les Loges, le difficile environnement économique des années 90, l’organisation de voyages et de conférences, les divergences de vues entre Frères qui se terminaient souvent en conflits et affrontements , les innombrables quiproquo liés à la décoration des salles louées.  

Au-delà de l’histoire et des faits  liés à la naissance des Loges et de l’engagement du Grand Orient de France dans la création des structures « sur les rives de la Vistule », le livre décrit les destinées de la première obédience polonaise, le Grand Orient de Pologne sur fond des relations franco-polonaises, ainsi que la sécession de Loges qui finirent par créer le Grand Orient de la République de Pologne.  C’est aussi l’histoire des Loges françaises du Grand Orient de France qui ont toujours refusé d’adhérer aux obédiences polonaises. Le texte est plein de références aux relations entre les francs-maçons français et polonais, avec toute leur gamme de différences culturelles et de stéréotypes. Le lecteur trouvera des chapitres consacrés à la communication extérieure de la Franc-Maçonnerie polonaise, ainsi qu’aux Rites et rituels maçonniques sans oublier les Hauts Grades. En toile de fond apparaissent les réalités et les changements sociaux, culturels et politiques des trois dernières décennies et leur observation sous l’angle maçonnique nous a semblé intéressant.  

Le livre commence avec la naissance de la première Loge polonaise au sein du Grand Orient de France sous le nom de « Nadzieja » le 26 novembre 1990 à Lille. Il se termine avec l’annonce du retour « à la maison » de « Nadzieja » qui de longues années après avoir participé à la création du Grand Orient de Pologne puis du Grand Orient de la République de Pologne, a demandé sa réintégration au GODF.  

L’histoire ne fait donc que recommencer, à l’heure où le Grand Orient de France renoue avec sa politique de développement international.  

Une préface a été rédigée par le Grand Maître du Grand Orient de France Georges Serignac, ainsi que par le Grand Maître du Grand Orient de Pologne, Marcin Stańczak. 

Ce livre qui compte plus de 400 pages est édité en Pologne en deux versions linguistiques (français et polonais).  

Il est le premier et le seul ouvrage de ce type dans la bibliographie polonaise à traiter des aspects contemporains du mouvement maçonnique polonais. 

Paris / Cracovie , Octobre 2019 / Octobre 2021. 

Anna Kargol et Dominique Lesage 

 

ANNA KARGOL – Diplômée de la chaire de Droit et Administration de l’Université Jagiellone de Cracovie. A passé son Doctorat en 2004 au département des Sciences Politiques et Relations Internationales de l’Université Jagiellone et a reçu son titre de Docteur Agrégé à l’Université Pédagogique en 2017. Travaille en tant que professeur à l’Académie Andrzej Frycz Modrzejewski de Cracovie. Autrice de plusieurs ouvrages: « L’ordre des fils de l’alliance », « La loge cracovienne ‘Solidarność’ 1892-1938 » (Varsovie, 2013), « Le long de l’échelle de Jacob » (Varsovie, 2013), »Strug, biographie politique » (Cracovie-Varsovie, 2016), et de nombreux articles touchant à l’histoire de la Franc-Maçonnerie polonaise et à l’histoire et la culture des Juifs polonais. Analyste des domaines maçonniques et paramaçonniques dans la culture, l’histoire et la pensée politique polonaise, principalement dans la période de l’entre-deux guerres.

 

DOMINIQUE LESAGE – (né le 12 novembre 1951 à Nancy). Diplômé de l’École Nationale des Beaux-Arts, ingénieur bâtiment, acteur et réalisateur de théâtre, cadre dirigeant dans différentes société françaises établies en Pologne. Possède la nationalité polonaise depuis2008. Fondateur de la « Fondation Saint Exupéry Pologne ».Ancien délégué auprès de la Chambre de Commerce et d’Industrie française en Pologne.Nommé en 2005 puis en 2014 par le Ministre de la Culture au Conseil de l’Institut Polonais de l’Art Cinématographique.Membre de l’Assemblée des Conseillers du Commerce Extérieur de 2007 à 2015.Initié en 1986 dans la loge « Union et Fraternité » à Caen. Il fut un des acteurs de la reconstruction de la Franc-Maçonnerie polonaise à partir de l’année 1990, jusqu’à la constitution duGrand Orient de Pologne en 1997. Co-fondateur de la loge « Gabriel Narutowicz » en 1992. Garant d’amitié du GODF auprès de l’ensemble de la Franc-Maçonnerie polonaise.