L'Europa, sola di fronte al proprio destino - 13 marzo 2022

di  Jean-Dominique Giuliani

Laurea in Giurisprudenza - Laureato dell'Istituto di Studi Politici, Revisore dei conti presso l'Istituto di Studi Avanzati della Difesa Nazionale - 44a sessione

Cavaliere della Legion d'Onore, Ufficiale dell'Ordine Nazionale al Merito, Gran Croce Federale al Merito della Germania, Commendatore dell'Ordine di Gediminas (Lituania), del Servizio Nazionale della Romania, della Repubblica di Ungheria e titolare di altre decorazioni.

Traduzione dal francese a cura di Barbara de Munari

Fonte: FONDAZIONE ROBERT SCHUMANN – Parigi, Bruxelles

L'Ucraina è sola e gli Ucraini pagheranno un prezzo molto alto per questa rinuncia.

Ma ora anche l'Europa è sola.

Per paura delle conseguenze, non ha immaginato di usare la forza a scopo dissuasivo e i suoi alleati dell'Alleanza non hanno mostrato alcun desiderio di essere coinvolti in questa nuova lacerazione del continente.

Sta quindi a lei dire se accetta di vedere le sue frontiere gradualmente erose dalla forza.

Anni di rifiuto di organizzare una difesa collettiva e autonoma rischiano di trascinarla dove non vuole tornare – un conflitto armato – e dove i suoi alleati esiterebbero a seguirla. Per il momento, convinta, forse a torto, della sua relativa debolezza, essa fa affidamento su di loro, anche se sono lontani dal teatro delle operazioni e sembrano paralizzati dall'idea di una guerra più globale, dalla cui minaccia non è riuscita a dissuadere il trasgressivo aggressore russo.

L'Europa vede dunque aumentare ogni giorno il prezzo da pagare per fermare questo atto ingiustificabile. Inoltre, aumenta la probabilità che venga trascinata in un conflitto che, un giorno, potrebbe riguardarla direttamente.

Gli Europei sarebbero allora vincolati dal Trattato dell'Unione europea (articolo 42.7) alla reciproca solidarietà, in termini molto più imperativi rispetto all'articolo 5 del Trattato Atlantico: "Nel caso in cui uno Stato membro sia oggetto di un'aggressione armata sul suo territorio, gli altri Stati membri gli devono aiuto e assistenza con tutti i mezzi in loro potere”.

Riuscirà questo impegno a convincerli a prendere le decisioni necessarie per opporsi a chi vuole riscrivere la già tragica storia dell'Europa?

Rispetto al passato, è però solo con la loro determinazione e la loro essenziale unità, con un massiccio riarmo e un coordinamento rafforzato, con una reazione forte e tempestiva, che essi potrebbero fermare una tragedia che, altrimenti, potrebbe chiamarne altre.