Nella sezione dedicata alla S.EU.RE Segnaliamo con piacere la pubblicazione del libro "Le défi maçonnique américain" di Alain de Keghel.

Di seguito la traduzione della IV di copertina:

La galassia massonica americana è potente e assai poco conosciuta. Alcuni la definiscono in via di estinzione, ma si è nel giusto? Su quali basi poggia questo Titano dell’Ordine iniziatico e come lo vivono gli Americani da ben più di tre secoli?

In maniera meno riservata di un tempo, quali sono i rapporti che la massoneria americana intrattiene attualmente con i centri di potere civili, politici, finanziari, diplomatici e religiosi?

Quale fu il suo ruolo nella nascita di questa giovane Nazione, che Alexis de Tocqueville ci ha aiutato a decifrare?

Sono queste le domande alle quali l’autore risponde, fornendo alcune chiavi di lettura.

Liberandosi da visioni caricaturali e da pregiudizi, Alain de Keghel ci consegna un quadro privo di compiacimenti di ogni sorta, ispirato dal desiderio di porre fine a qualsiasi malinteso. Questo lavoro di ricerca poggia con rigore su fonti storiche assolutamente certe, comprese le più recenti.

Questo libro sarà un riferimento per tutti coloro i quali aspirano ad un’analisi lucida della massoneria contemporanea, distaccandosi da idee preconcette. L’opera ci permetterà inoltre di esplorare con audacia e realismo le prospettive per il futuro.

Non crediamo di dover dare una spiegazione storica sul tema del Santo Graal, in quanto una disamina filosofica o letteraria, seppur sotto un’angolazione esoterica, non farebbe altro che ripetere inutilmente la dotta vanità di uno studio profano.

Ciò che crediamo sia proficuo, dal nostro punto di vista iniziatico, è il considerare un problema squisitamente tradizionale come quello del Graal, alla luce della Grande Tradizione Universale, nella quale tutti i Simboli sono Archetipi che velano, sotto forme differenti, un significato analogico e costante valido “in toto” per la metodologia di ogni Scuola Iniziatica.

Piero Boldrin

Per comprendere il fenomeno della Cavalleria, bisogna rapportarsi al fatto che essa, prima ancora di essere una istituzione storicamente definita, fu l’incarnazione della ricerca di un’idea di perfezione, la risultante di un Archetipo di Giustizia da riportare sulla terra.

Essenzialmente l’idea cavalleresca era legata a valori quali l’amicizia, la lealtà verso l’avversario, il rispetto per la parola data, la pietà verso il nemico vinto, la protezione verso i deboli, gli indifesi, gli orfani e le vedove, e di tutto ciò che poteva rappresentare il sostegno del Popolo di Dio.

Arnold Toynbee ha scritto: “In questo universo misterioso, vi e una cosa di cui l‘uomo può essere sicuro: l’uomo stesso non è certo la più grande presenza dell’universo (...). Lo scopo dell’uomo e di ricercare la comunione con la presenza nascosta dietro ai fenomeni, e di ricercarla nell’intento di mettere il suo Sé in armonia con quella realtà assoluta”. Innanzitutto, il concetto di Filosofia: tra il concetto che ne avevano gli antichi, ed il concetto contemporaneo che si possiede oggi, vi è tutta la misura della caduta e della degenerescenza nella quale viviamo, nel momento presente Per i greci, ad esempio, ogni capo-scuola costituiva un gruppo di discepoli, ai quali insegnava delle modalità di comportamento che erano conformi agli scopi che la scuola si prefiggeva (epicurei, stoici, ecci), e che venivano costantemente vissute in coerenza con la dottrina del loro insegnamento.

A cura di Piero Boldrin

Scozzese di nascita, Andrew Michael Ramsay fu un ottimo testimone del fervore intellettuale dei suoi tempi. Nacque ad Ayr (Scozia) il 9 gennaio 1686; figlio di un fornaio calvinista e di un’anglicana, si distinse come eccellente scrittore.

Passò gran parte della sua vita in Francia, dove morì cinquantasettenne (nel 1743) a St. Germain- en-Laye (Seine-et-Oise). Iniziato il 17 marzo 1730 nella Loggia “The Horn”, fu Grande Oratore della Gran Loggia di Francia.