LA BIBBIA - LA LETTURA INFINITA

 

"La Bibbia è sempre disponibile a una lettura infinita, e non solo per le interpretazioni che sono sempre molte, come testimonia tutta la copiosissima letteratura dei commenti biblici, ma infinita perché diventa diversa a partire da chi la legge.

Ci sono letture diverse nella fede ebraica, letture diverse nella fede cristiana, letture diverse di chi non è credente né in Dio, né in Gesù Cristo e legge la Bibbia come «il grande codice» secondo la ben nota espressione di Northrop Frye.

Grande codice della cultura occidentale soprattutto, ma non solo!

Per il non ebreo e il non cristiano, la Bibbia non contiene «la parola di Dio», ma resta una testimonianza scritta del pensiero umano che si esprime imputando al soggetto «Dio» parole e azioni che hanno un significato alto per l'umanità.

Ma non si dimentichi che nella lettura della Bibbia anche il credente non potrà fare a meno di tutti gli strumenti umani necessari per leggerla, interpretarla e comprenderla.

Nella lettura infinita c'è un cammino comune del credente e del non credente che deve assolutamente essere messo in rilievo e praticato senza sospetti.

D'altronde, le chiese oggi riconoscono che la Bibbia, pur contenendo la parola di Dio, è innanzitutto parola umana, che gli autori sono autori umani, e che la Bibbia è un testo che va interpretato rifuggendo ogni lettura fondamentalista.

Oggi possiamo dire che la Bibbia è la biblioteca che non divide, non separa, non apre a fondamentalismi, chiede l'affermazione delle diversità, delle pluralità e dunque del dialogo perché essa è strutturalmente dialogica!". (Dalla Prefazione di Enzo Bianchi).

 

La nuova edizione Einaudi della Bibbia si caratterizza innanzitutto per la nuova traduzione, non confessionale, frutto del lavoro di un'équipe di filologi ed esegeti fra i più autorevoli al mondo, profondi conoscitori dell'ebraico, dell'aramaico e del greco, per rendere accessibile il testo biblico al lettore odierno, ma senza omogeneizzare le sue asperità linguistiche, culturali e teologiche.

 

 

Dieci anni di lavoro e quasi 4mila pagine per una (ri)traduzione della Scrittura. A cura di Enzo Bianchi, Mario Cucca, Federico Giuntoli, Ludwig Monti. Progetto e direzione di Enzo Bianchi, fondatore ed ex priore della comunità di Bose.