RASSEGNA STAMPA, a cura di Redazione ETICA A.c.
TRA REALTÀ E NARRAZIONE
di Giulio Galetti, 1 AGOSTO 2025
Un giornalista coscienzioso delll’Adnkronos, ha verificato sul sito della UnOps-Un2720 una serie di numeri sepolti nei submenu di questa agenzia ONU, numeri CLAMOROSI che fanno impressione, ma prima é necessario sapere chi sia e quali siano i compiti di UnOps-Un2720.
È la risposta alla risoluzione 2720 del Consiglio di Sicurezza, adottata il 22 dicembre 2023 per facilitare, coordinare, monitorare e verificare l’ingresso dei beni umanitari nella Striscia tramite Paesi non parte al conflitto, il sistema delle Nazioni Unite UnOps–Un2720 è diventato in pochi mesi l’infrastruttura amministrativa e tecnica attraverso cui dovrebbero passare gli aiuti diretti a Gaza.
A maggio e giugno, quasi 40mila pallet sono stati scaricati oltre i varchi controllati dall'IDF che oggi consentono l’accesso a Gaza. Corrispondono a circa 40mila tonnellate di aiuti alimentari, medici, energetici.
Solo 30mila sono stati raccolti, di cui solo 4.200 giunti alla destinazione prevista a Gaza.
25.700 pallet (ovvero 23.350 tonnellate), dopo essere partiti su 1753 camion, sono stati “intercettati”, questa la definizione delle Nazioni Unite “o pacificamente da persone affamate, o con la forza da soggetti armati (chissà mai chi sono i soggetti armati che girano a Gaza sopra e sotto terra).
Solo un decimo degli aiuti disponibili al confine della Striscia è arrivato senza intoppi alle persone che ne avevano bisogno secondo le agenzie che stanno lavorando sul campo (tra tutte, il Wfp, programma alimentare mondiale; ma ci sono anche Unicef, Croce Rossa/Mezzaluna Rossa, Medici Senza Frontiere, Organizzazione mondiale della Sanità e altri). Il resto dei carichi è stato bloccato e svuotato da civili disperati o sequestrati dalle milizie di Hamas che tuttora controllano buona parte del territorio e della popolazione.
Questi dati, precisi forniti dalle Nazioni Unite e che non specificano quale percentuale degli aiuti “persi” sia opera di forze militari locali, confermano in toto la versione israeliana sulle cause della crisi alimentare a Gaza.
Cibo e medicine ci sono ma sono sequestrati da Hamas che sceglie se, come e a chi distribuirli, e a quale prezzo (nonostante si tratti di aiuti gratuiti). L’obiettivo di UnOps-Un2720 non è sostituire le agenzie umanitarie né gli attori logistici esistenti, bensì fornire un punto unico di ingresso, una lingua comune e una catena di responsabilità verificabile, con etichette e codici univoci associati a ogni collo. Opera in modo neutrale e serio, ed è guidato dall’ex ministra olandese Sigrid Kaag. Che a gennaio 2025 è stata nominata anche Coordinatrice Speciale per la pace nel Medio Oriente, ed è sposata con Anis al-Qaq, ex ambasciatore palestinese e politico di Fatah. Dunque questi numeri, misconosciuti, disegnano uno scenario radicalmente diverso rispetto a quanto narrato a proposito delle responsabilità in capo a Israele sul presunto blocco degli aiuti umanitari.
Agevolo per gli scettici
https://app.un2720.org/tracking