Sto tornando

 

Se fosse come librarsi in volo, mi lascio andare al vento e perdermi nel cielo, accarezzato e accettato, finalmente atteso e liberato da tutti i pesi, da tutte le nebbie cerebrali, da tutti gli sguardi di improbabili moralisti, da tutte le illusioni mal riposte…

Se fosse come scendere nel blu ed essere leggeri e protetti, finalmente accolto dal liquido abbraccio degli abissi, perdermi nel ventre del mare che tanto mi fu caro finché fui libero, ed espandermi tra correnti e flutti, abbandonarmi tra Atlantide e gli incubi dei guerrieri, tra le percezioni e le elucubrazioni dei dubbiosi, fino a disfarmene, come di stracci logori…

Se fosse come aggrapparsi alla roccia nuda e fredda, tra ghiacci e nebbie scrutatrici, porre passo su passo, artigliare pietra su pietra con mani sanguinanti e guardare giù, verso la fine. Come solo gli uccelli notturni sanno fare, in un unico respiro, un unico sguardo sull’infinita cupola e sull’infinita amata terra…

Se fosse come amare con le vene gonfie ed il cuore proteso, pulsante e lieve come nubi che si rincorrono, come piume sollevate e sospese dai sospiri lenti. Come le corse a perdifiato, come solo un amore vero sa sanguinare e gioire insieme; senza fiato, senza respiro, senza tregua emozionale…

Se fosse come le notti africane, buie, lente e scintillanti, con il manto stellato che ti avvolge ed il ricordo di vite vissute al fuoco di coscienze perdute; in attesa del leopardo, in attesa del nemico, in perenne stato di subconscio. La savana sotto i piedi e tutto ciò che tocchi punge, brucia o taglia…

Se fosse tutto come prima che aprissi la porta, prima di cedere alle tentazioni ed alle pieghe della vita, allora sì… tornerei per ricominciare e ricominciare, fino a ritrovare quel masso comodo e bianco come marmo dove, sedutomi e addormentatomi, sognai di essere il tuo eroe…

©Alessandro Scuderi