Joseph Pulitzer nasce a Makó, cittadina vicino a Csongrad (Ungheria) il 10 aprile 1847.

È figlio di un ricco mercante ebreo; la madre, di origine tedesca, è di religione cattolica. Joseph riceve un'ottima educazione e acquisisce dai genitori l'amore per la lettura e le lingue straniere. Nel 1864 emigra negli Stati Uniti. Si arruola nell'esercito federale e quando ottiene la cittadinanza statunitense nel 1867 lascia le armi per intraprendere la professione di giornalista.

La sua carriera inizia nel 1868 a Saint Louis (nel Missouri), dove, giovanissimo, lavora come reporter per il "Westliche Post", giornale in lingua tedesca, di cui acquisterà parte della proprietà nel 1871. Nel 1883, si trasferisce a New York e rileva dal finanziere Jay Gould il "New York World", portandolo ad alti livelli di popolarità e diffusione. Il "World" era considerato un "pesce piccolo" tra i tanti giornali che popolavano la metropoli ma Pulitzer riesce a trasformare il quotidiano in qualità e in stile: in breve diventerà una delle più grandi e influenti testate del suo tempo, promotrice di un'informazione libera da ogni interesse politico o aziendale e aggressiva nel perseguire la verità dei fatti, lottando contro la corruzione pubblica e privata.

Nel 1890 l’editore del quotidiano rivale "New York Sun" attaccò Pulitzer sul suo giornale, definendolo "l’ebreo che ha abbandonato la sua religione": la mossa, che aveva lo scopo di allontanare da Pulitzer i lettori di fede ebraica, aggravò la salute dell’editore, già non in ottime condizioni, e lo costrinse a lasciare la direzione del giornale, di cui mantenne, però, il controllo finanziario.

Nel 1903 donò alla Columbia University un milione di dollari per la costituzione di una scuola di giornalismo. Grazie alle ultime volontà presenti nel testamento, dopo la sua morte venne fondata la "Columbia University School of Journalism" e costituito il celebre premio a lui intitolato. Il suo lascito, pari a 20 milioni di dollari, dà origine a 12 premi che vengono assegnati ogni anno, a partire dal 1917, per altrettante categorie (che comprendono anche "disegno umoristico" e "fotografia").

Oggi il Comitato è noto come "Pulitzer Prize Board" ed è composto da editori, giornalisti, professionisti di vari ambiti e dalle cariche più alte della Columbia University.

 

Un'opinione pubblica bene informata è la nostra corte suprema. Perché ad essa ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l'indifferenza popolare o gli errori del governo; una stampa onesta è lo strumento efficace di un simile appello.

E così Democrazia e Giornalismo libero moriranno o progrediranno insieme”.

 

 

 

Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza.

Portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via.

La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente, ma è l'unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri”.

 

 

Una stampa cinica e mercenaria, prima o poi, creerà un pubblico ignobile”.