EBREI ALLA DERIVA – Uno Shtetl nella giungla, di Marcello Kalowski 

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Un libro che si nutre di malinconia e gioia, paure e ansie, amore e desiderio, ricordi e speranze, e che rientra, a pieno titolo, fra ‘les belles lettres’ della letteratura yiddish.

Dal piccolo Shtetl di Belz, nella Galizia polacca, passando per Whashington, a una Nuova Terra, alla scoperta dei ‘fratelli dispersi’delle Tribù di Israele.

Una storia ricca di riferimenti alla vita quotidiana degli ebrei polacchi dell’epoca, a volte con tocchi di umorismo, e con racconti etici basati sulle antiche fonti ebraiche e rabbiniche, nonché su racconti e leggende popolari – secondo il misticismo popolare chassidico, che narra con storie aneddotiche o miracolose l'onnipresenza divina e il valore nascosto della gente comune.

Un libro anche ironico e tagliente che, pur mantenendo il tono di una narrazione legata alle tradizioni, riesce a trasmettere due messaggi apparentemente opposti: simpatia per gli oppressi e critica della passività come risposta all'oppressione.