#rassegnastampa - #antisemitismo

APPELLO DELLE 3 FEDI IN ITALIA, 'INCONTRIAMOCI, BASTA ODIO'

"Cristiani, ebrei e musulmani insieme per la pace".

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 29 AGO - Basta "odio, incontriamoci tutti, subito, almeno in Italia, vescovi, rabbini e imam. Un incontro semplice, diretto, non convenzionale né confessionale, per testimoniare insieme una responsabilità che sappia trasmettere il messaggio autentico di pace, speranza, fratellanza dei discendenti di Abramo". È questo l'appello sottoscritto tra gli altri dal cardinale Matteo Zuppi, dalla presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni e dall'imam Yahya Pallavicini. "Auspichiamo che, sulla scia di questo messaggio, le nostre comunità religiose possano promuovere attività locali e nazionali", per "riconoscere quel germe di odio che pianifica anche qui la devastazione", prosegue l'appello.

 

ANTISEMITISMO: DA UCEI I CONTATTI UTILI PER DENUNCIARE E CHIEDERE AIUTO

Roma, 22 ago. (LaPresse) - "Siamo di fronte a una crescita di antisemitismo mai misurata prima in Italia dalla fine della guerra", informava l'Osservatorio antisemitismo della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano (Cdec) nella sua ultima relazione annuale, diffusa a febbraio. Per far fronte al problema, l'Ucei ha da tempo avviato un protocollo strutturato di gestione delle segnalazioni protette delle denunce. A questo fine è stato redatto un elenco di avvocati accreditati che seguono le cause con una prassi concordata, a supporto della Strategia nazionale di contrasto all'antisemitismo presentata dal generale Pasquale Angelosanto e in raccordo con Oscad, l'unità interforze di Polizia e Carabinieri, Unar, Cdec e Prefetture. Le segnalazioni vengono inoltrate all'ufficio Segnalazioni e Denunce (Usd), che registra ogni segnalazione in un database interno, acquisisce se necessario ulteriori informazioni e, in caso di atti gravi, condivide le segnalazioni con gli organi competenti. Se una segnalazione ha rilevanza penale viene sottoposta a un gruppo di giuristi dedicato, che decide le azioni da intraprendere. Per gli atti gravi contro individui o istituzioni, l'Usd procede con le denunce o querele necessarie, eventualmente incaricando avvocati specializzati. In questo senso, l'Ucei si è accollata direttamente l'assistenza legale e si è costituita come parte civile o partecipando come persone offesa direttamente in diverse cause a sostegno dei denuncianti in relazione alla natura del fatto. Il numero nazionale per la segnalazione di episodi è il +393494048201, oppure +3902316338. È inoltre possibile scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

PALERMO: SETTEOTTOBRE, 'SDEGNO PER PAROLE PROF.

MATTARELLA RICORDI A MAGISTRATI CHE ESISTE LEGGE MANCINO'

Roma, 27 ago. (Adnkronos) - "L'Associazione Setteottobre esprime sdegno per le dichiarazioni del professor Giovanni Nivarra, docente di diritto civile all'Università di Palermo, che nei giorni scorsi ha diffuso contenuti espliciti di odio verso gli ebrei. È un fatto gravissimo tanto più perché proviene da un esponente del mondo accademico. Il professor Nivarra offende non solo la comunità ebraica ma l'intera coscienza civile del Paese". Lo scrive l'associazione Setteottobre in una nota.

"Come Associazione Setteottobre rivolgiamo un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché riaffermi inequivocabilmente che l'antisemitismo è incompatibile con i valori costituzionali, perché ricordi alla magistratura e alle forze dell'ordine che la legge Mancino del 1993 punisce l'incitamento all'odio razziale, ed invii un segnale forte e incontrovertibile a difesa della memoria storica e della dignità repubblicana".

Per il presidente dell'associazione Stefano Parisi "l'impunità di cui godono le persone e le organizzazioni che sempre più di frequente si lasciano andare a dichiarazioni ed episodi di odio verso gli ebrei libera nel paese i peggiori istinti antisemiti. È urgente una chiara e inequivocabile condanna da parte delle alte istituzioni della Repubblica".

 

M.O: DOCENTE UNIPA, "TOGLIERE AMICIZIE FACEBOOK A EBREI"

(AGI) - Palermo, 26 ago. - Togliere i contatti su Facebook agli "ebrei": e' l'invito scioccante sui social fatto da Luca Nivarra, ordinario di Diritto civile e decano del Dipartimento di Giurisprudenza a Palermo, commenta in questo modo quanto avviene a Gaza. "Non voglio intromettermi in questioni che non mi riguardano direttamente ma - scrive Nivarra - avendo a disposizione pochissimi strumenti per opporci all'Olocausto palestinese, un segnale, per quanto modesto, potrebbe consistere nel ritirare l'amicizia su FB ai vostri "amici" ebrei, anche a quelli 'buoni', che si dichiarano disgustati da quello che sta facendo il governo di Israele e le IDF. Mentono e con la loro menzogna contribuiscono a coprire l'orrore: è una piccola, piccolissima cosa ma cominciamo a farli sentire soli, faccia a faccia con la mostruosità di cui sono complici".

Il post ha suscitato una bufera tra i colleghi negli atenei italiani. Quella che Nivarra definirebbe una "ebrea buona" è Stefania Mazzone, docente di Storia delle dottrine politiche all'Università' di Catania. "Molti dei giovani che protestano oggi - spiega all'AGI - ignorano cosa sia l'antisemitismo, ed esiste una generazione di docenti, in genere comunisti, che trasmettono veleno vero". "D'altronde - prosegue - questo è ciò che voleva Hamas: colpire gli ebrei progressisti come me, che in passato ho fatto da scudo umano in un villaggio palestinese contro il fuoco israeliano e che ho contatti con colleghi israeliani che protestano contro il governo israeliano ancora prima del 7 ottobre".

 

UGEI, ANCORA PIÙ GRAVE ANTISEMITISMO SE ARRIVA DA UN DOCENTE

(ANSA) - ROMA, 26 AGO - "Incoraggiare l'emarginazione di un gruppo in quanto tale è discriminazione. L'emarginazione degli ebrei in quanto ebrei è antisemitismo, non un'opinione geopolitica.

Ancora più grave è che tale messaggio arrivi da un docente: l'università deve essere uno spazio che educa al rispetto, che contrasta l'odio e che tutela tutti i suoi studenti.

Bene che il rettore dell'Università di Palermo abbia preso le distanze. Restiamo tuttavia profondamente preoccupati per il persistente clima di odio attorno agli studenti ebrei e israeliani in Italia". Lo scrive sui social Luca Spizzichino, presidente dell'Ugei, Unione giovani ebrei d'Italia.

 

IL MEMORIALE FRANCESE DELL'OLOCAUSTO È STATO DETURPATO CON LA SCRITTA "FREE GAZA"

(ANSA-AFP) - ROMA, 30 AGO - Un memoriale dell'Olocausto a Lione è stato deturpato con la scritta "Free Gaza", hanno detto sabato i funzionari della città all'AFP, alimentando le preoccupazioni per l'aumento degli atti antisemiti e dei crimini d'odio in Francia.

In una foto che i funzionari della città hanno condiviso con l'AFP, l'iscrizione sembrava essere stata graffiata nel marmo nero di una targa sul monumento con un oggetto appuntito.

"Il vandalismo del Memoriale dell'Olocausto a Lione è un atto intollerabile. Lo condanno ed esprimo la mia piena solidarietà alle associazioni della memoria, ai sopravvissuti e ai loro discendenti", ha scritto il sindaco della città, Gregory Doucet, in una dichiarazione inviata all'AFP.

"I colpevoli saranno ricercati e perseguiti. Lione è ferma contro l'odio, l'antisemitismo e il razzismo", ha aggiunto Doucet.

Il monumento nel centro di Lione è stato inaugurato nel gennaio 2025 in occasione dell'80° anniversario della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau.

"Il fatto che questa iscrizione sia stata fatta su un memoriale dell'Olocausto costituisce chiaramente un atto antisemita", ha detto un funzionario del municipio all'AFP, aggiungendo che il comune ha rapidamente rimosso l'iscrizione per restaurarla.

Il presidente dell'associazione Memoriale dell'Olocausto, Jean-Olivier Viout, ha presentato una denuncia, secondo il municipio.

La comunità ebraica francese, una delle più grandi al mondo, afferma che il numero di atti antisemiti è aumentato in seguito all'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023, seguito dal bombardamento israeliano della Striscia di Gaza e dal blocco degli aiuti.

Nei primi sei mesi del 2025, secondo il ministero dell'Interno, sono stati registrati 646 atti antisemiti in tutto il Paese, il 27% in meno rispetto alla prima metà del 2024, ma un aumento del 112% rispetto allo stesso periodo del 2023.

 

ANTISEMITISMO: VICE MINISTRO ESTERI ISRAELE, "FRANCIA NON È PIÛ SICURA PER GLI EBREI"

Gerusalemme, 31 ago - (Agenzia_Nova) - Il governo francese "non sta facendo nulla" per combattere l'antisemitismo, "la Francia non è più sicura per gli ebrei". Lo ha affermato la vice ministra degli Esteri israeliana Sharren Haskel alla radio dell'esercito dopo che il memoriale dell'Olocausto di Lione è stato deturpato con la scritta "Free Gaza". "Non c’è deterrenza. Non c'è applicazione delle leggi", ha aggiunto, accusando il il governo francese di "consenso attraverso il silenzio".

 

FRANCIA: CONVOCATO AMBASCIATORE USA KUSHNER DOPO CRITICHE SU LOTTA AD ANTISEMITISMO

Parigi, 25 ago - (Agenzia_Nova) - Il ministero degli Esteri francese ha convocato per la giornata odierna l'ambasciatore statunitense Charles Kushner, in risposta a una lettera

inviata dal diplomatico al presidente Emmanuel Macron, in cui esprimeva "profonda preoccupazione per l'ondata di antisemitismo in Francia" e denunciava una "mancanza di azioni sufficienti" da parte del governo francese. Le dichiarazioni dell'ambasciatore - considerate da Parigi "accuse inaccettabili" - sono state "fermamente respinte" dal Quai d'Orsay (sede del ministero degli Esteri francese), che ha ricordato che tali affermazioni "contraddicono il diritto internazionale, in particolare il dovere di non intromettersi negli affari interni degli Stati", e "non sono all'altezza della qualità del legame transatlantico tra Francia e Stati Uniti". La convocazione dell'ambasciatore, misura rara tra alleati, avviene pochi giorni dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva duramente attaccato Macron per aver promosso il riconoscimento dello Stato di Palestina, accusandolo di "alimentare l'antisemitismo". La presidenza francese aveva definito le parole del premier israeliano "abiette, erronee e non resteranno senza risposta".Nella sua lettera, Kushner riprende esplicitamente le tesi di Netanyahu: "Le dichiarazioni che denigrano Israele e i gesti di riconoscimento di uno Stato palestinese incoraggiano gli estremisti, fomentano la violenza e mettono in pericolo l'ebraismo in Francia", scrive. "Non è più possibile procrastinare: l'antisionismo è antisemitismo, punto e basta". Secondo Kushner, "non passa giorno in Francia senza che gli ebrei vengano attaccati per strada, che sinagoghe e scuole vengano danneggiate e che attività commerciali ebraiche siano vandalizzate", aggiungendo che "quasi la metà dei giovani francesi afferma di non aver mai sentito parlare dell'Olocausto".  Il diplomatico, padre di Jared Kushner - genero di Donald Trump - ha elogiato le politiche del presidente repubblicano in materia di lotta all'antisemitismo, e ha invitato Macron ad "agire con determinazione". La diplomazia francese ha risposto sottolineando che "l'aumento degli atti antisemiti in Francia dal 7 ottobre 2023 è una realtà che deploriamo" e che "le autorità francesi stanno dimostrando una mobilitazione totale contro questi atti intollerabili". La lettera giunge in un contesto delicato: a fine luglio Macron aveva annunciato che la Francia voterà a favore del riconoscimento dello Stato di Palestina all'Assemblea generale delle Nazioni Unite di settembre, un'iniziativa sostenuta da oltre una dozzina di Paesi occidentali, tra cui Canada e Australia.

 

L'AUSTRALIA ESPELLE L'AMBASCIATORE IRANIANO PER GLI ATTACCHI ANTISEMITI

(ANSA-AFP) - ROMA, 26 AGO - Il governo australiano ha dichiarato martedì che sta espellendo l'ambasciatore iraniano, accusando il paese di essere dietro gli attacchi antisemiti a Melbourne e Sydney.

È la prima volta che l'Australia espelle un ambasciatore dalla seconda guerra mondiale.

I servizi di intelligence hanno raggiunto la "conclusione profondamente inquietante" che l'Iran ha diretto almeno due attacchi antisemiti, ha detto il primo ministro Anthony Albanese.

Teheran era dietro un attacco incendiario a un caffè kosher, il Lewis Continental Cafe, nel sobborgo Bondi di Sydney nell'ottobre 2024, ha detto il primo ministro in una conferenza stampa.

Ha anche diretto un attacco incendiario alla sinagoga Adass Israel di Melbourne nel dicembre 2024, ha detto il primo ministro, citando i risultati dell'intelligence.

Non sono state segnalate lesioni fisiche nei due attacchi.

"Questi sono stati atti di aggressione straordinari e pericolosi orchestrati da una nazione straniera sul suolo australiano", ha detto Albanese.

"Erano tentativi di minare la coesione sociale e seminare discordia nella nostra comunità. È totalmente inaccettabile".

Il primo ministro ha detto che l'Iran è probabilmente dietro altri attacchi antisemiti effettuati in Australia.

L'Australia ha dichiarato l'ambasciatore iraniano Ahmad Sadeghi "persona non grata" e ha ordinato a lui e ad altri tre funzionari di lasciare il paese entro sette giorni.

L'Australia ha ritirato il suo ambasciatore in Iran e ha sospeso le operazioni dell'ambasciata a Teheran.

I diplomatici australiani erano tutti "al sicuro in un paese terzo", ha detto il primo ministro.

L'Australia legifererà anche per elencare il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche dell'Iran come organizzazione terroristica, ha detto.

Il ministro degli Esteri Penny Wong ha detto che è stata la prima volta nel dopoguerra che l'Australia ha espulso un ambasciatore.

"Abbiamo preso questa decisione perché le azioni dell'Iran sono completamente inaccettabili", ha detto.

L'Australia manterrà le linee diplomatiche con l'Iran per promuovere gli interessi degli australiani, ha detto Wong.

L'Australia ha un'ambasciata a Teheran dal 1968.

 

AUSTRALIA: ESPULSIONE AMBASCIATORE IRANIANO, CANBERRA NEGA PRESSIONI ISRAELIANE

Canberra, 27 ago - (Agenzia_Nova) - Il governo australiano negato che la decisione di Canberra di espellere l'ambasciatore iraniano Ahmad Sadeghi, accusando Teheran di

aver diretto almeno due attacchi incendiari antisemiti a Sydney e Melbourne, sia frutto di pressioni da parte del governo israeliano, come rivendicato proprio dallo Stato ebraico. Si tratta di una "assurdità assoluta", ha detto il ministro dell'Interno Tony Burke all'emittente televisiva "Abc Radio". Funzionari israeliani hanno sostenuto che "l'intervento deciso" del premier Benjamin Netanyahu e le sue critiche alla scelta australiana di riconoscere lo Stato palestinese abbia spinto Canberra ad agire con decisione contro l'Iran. Nei giorni scorsi Netanyahu aveva attaccato personalmente il primo ministro australiano Anthony Albanese per la decisione di riconoscere lo Stato palestinese, definendolo "un politico debole che ha tradito Israele e abbandonato gli ebrei australiani". L'Australia ha deciso di espellere l'ambasciatore iraniano a Canberra, Ahmad Sadeghi, dopo che l'agenzia di intelligence australiana (Asio) ha collegato l'Iran a due attacchi antisemiti sul territorio nazionale. Lo ha annunciato ieri il primo ministro australiano Anthony Albanese. Gli attacchi, avvenuti l'anno scorso, hanno preso di mira un ristorante di proprietà ebraica a Sydney e la sinagoga Adass Israel a Melbourne.

Albanese ha definito gli eventi "atti straordinari e pericolosi di aggressione orchestrati da una nazione straniera sul suolo australiano". L'ambasciatore e tre membri del personale diplomatico dell'ambasciata iraniana hanno sette giorni per lasciare il Paese. Si tratta della prima espulsione di un ambasciatore straniero dall'Australia dalla Seconda guerra mondiale. Albanese ha annunciato inoltre che il Corpo della Guardie della rivoluzione islamica iraniana sarà inserito nella lista nazionale delle organizzazioni terroristiche. "Ho detto molte volte che il popolo australiano desidera due cose: che la violenza in Medio Oriente cessi e che il conflitto in Medio Oriente non venga portato qui. L'Iran ha tentato di fare proprio questo, ha accusato Albanese. "Gli iraniani hanno cercato di nuocere e terrorizzare gli australiani di religione ebraica e di seminare odio e divisione nella nostra comunità", ha detto il primo ministro australiano. Per la sicurezza del personale consolare, l'Australia ha sospeso le operazioni della sua ambasciata in Iran e ha invitato i cittadini australiani presenti nel Paese a partire.

 

 

 

 

 

#rassegnastampa - #terrorismo

CANADA: ACCOLTELLAMENTO DONNA EBREA A OTTAWA È "CRIMINE D'ODIO"

(AGI) - Roma, 29 ago. - La polizia di Ottawa ha stabilito che l'accoltellamento di una donna ebrea in un supermercato della città è un crimine d'odio. La donna, sulla settantina, è stata accoltellata la scorsa settimana nel reparto cibo kosher del supermercato. Il Primo Ministro canadese Mark Carney ha condannato l'atto e si è rivolto alla comunità ebraica sul suo account X: "Non siete soli, saremo al vostro fianco contro l'odio. Lavoreremo per combattere l'antisemitismo ovunque si manifesti".(AGI)

 

FRANCIA, FERMATI DUE FRATELLI PER ABBATTIMENTO ALBERO HALIMI

Ulivo piantato in memoria di studente ebreo torturato e ucciso.

(ANSA) - PARIGI, 27 AGO - Due uomini sono stati fermati in Francia con l'accusa di aver abbattuto il 15 agosto ad Epinay-sur-Seine, nella banlieue nord di Parigi, un ulivo piantato in memoria del giovane ebreo torturato ed ucciso nel 2006, Ilan Halimi. Lo ha fatto sapere la procura locale, confermando un'informazione del settimanale Paris Match. I sospetti, due fratelli gemelli, saranno giudicati per direttissima con l'accusa di danneggiamento di beni pubblici aggravato e violazione di un monumento dedicato alla memoria di persone uccise per motivi di razza, etnia, nazione o religione.

L'albero era stato abbattuto di notte e l'azione aveva suscitato unanime indignazione nella classe politica. Il presidente Emmanuel Macron aveva denunciato "un atto di odio".

 

ANARCHICI: FADLUN, 'DA COMUNITÀ EBRAICA ROMA SOLIDARIETÀ A ILTEMPO E LIBERO'

Il presidente, "ignobile imbavagliare stampa".

Roma, 22 ago.- (Adnkronos) - "A nome della Comunità Ebraica di Roma, esprimo indignazione e sconcerto per le minacce e intimidazioni ai quotidiani 'Il Tempo' e 'Libero', e la totale e forte solidarietà degli ebrei di Roma all'editore Giampaolo Angelucci e al vicepresidente Andrea Pasini, ai direttori Tommaso Cerno e Daniele Capezzone e alle redazioni, in particolare alle giornaliste Giulia Sorrentino e Eleonora Tomassi". Lo ha dichiarato Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica di Roma.

"È ignobile, ma sono sicuro anche perdente, il tentativo di imbavagliare la stampa che ha ancora il coraggio di fare contro informazione e svelare e denunciare le trame di violenza, smascherando le connessioni di Hamas e del terrorismo islamico in Italia", ha

concluso Fadlun.

 

AMB. ISRAELE A ROMA, 'PREOCCUPA PRESENZA SOGGETTI LEGATI AD HAMAS IN ITALIA'

Roma, 23 ago. (Adnkronos) - "Preoccupa quello che la vostra inchiesta ha fatto emergere. Preoccupa molto la presenza di soggetti collegati ad Hamas in Italia". Lo ha dichiarato l'ambasciatore di Israele in Italia, Jonathan Peled, commentando con Il Tempo l'inchiesta del quotidiano sui rapporti tra alcune aree politiche italiane e persone

vicine al movimento islamista palestinese. "Ci sono figure già sanzionate dagli Stati Uniti, come Mohammad Hannoun - ha ricordato Peled - ma confidiamo nell'attenzione delle autorità italiane".

L'ambasciatore ha poi denunciato la "guerra mediatica" vinta da Hamas: "Stiamo vincendo il conflitto militare, ma perdendo la battaglia della comunicazione a causa di disinformazione, propaganda e pregiudizi antisionisti. Non abbiamo dato sufficiente attenzione a questo fronte, ma è un terreno su cui dobbiamo alzare il livello".

Peled ha anche criticato la relatrice speciale Onu, Francesca Albanese, accusandola di "affermazioni enormi e distorte" sul ruolo di Hamas e aggiungendo: "mi chiedo chi e cosa rappresenti".

L'ambasciatore ha infine espresso forte preoccupazione per il "dilagare dell'antisemitismo" in Europa e in Italia, sostenendo che "è un pericolo non solo per gli ebrei e Israele, ma per l'intero Occidente. In Italia oggi la vita per molti ebrei è diventata più difficile: subiscono aggressioni verbali e fisiche, minacce e scritte offensive".

#rassegnastampa - #ostaggi #hamas

EBREI DENUNCIANO, 'AGGREDITI CON VERNICE AL PARCO A FRANCOFORTE'

Il racconto alla Bild: 'Stavamo affiggendo foto degli ostaggi'.

(ANSA) - BERLINO, 23 AGO - Un gruppo di persone appartenente alla comunità ebraica di Francoforte ha denunciato un attacco di natura antisemita nel parco della città: mentre stavano affiggendo dei manifesti con le foto degli ostaggi israeliani che si trovano nelle mani di Hamas, una donna mascherata ha spruzzato della vernice rossa contro di loro. "Stavamo attaccando i manifesti con le foto degli ostaggi", ha spiegato alla Bild, che riporta il caso, Sacha Stawski, impegnato anche nel movimento contro l'antisemitismo "Honestly concerned". "Mi hanno sporcato anche gli occhiali, quindi non sono riuscito a

individuare la responsabile", ha aggiunto a proposito dell'attacco che ha colpito con lui altre due persone. "Siamo stati insultati come assassini di bambini, hanno urlato Palestina libera e genocidio", ha aggiunto fra l'altro.

Il fatto è stato confermato dalla polizia della città. L'uomo ha riferito che precedentemente erano stati incalzati da un gruppo di una ventina di persone che voleva impedir loro di partecipare ad una manifestazione. Le foto degli ostaggi, inoltre, vengono regolarmente strappate nel parco, dove di recente si è insediato un gruppo di attivisti per il clima.

 

AZIENDE TECH, DOMANI DIPENDENTI POTRANNO ANDARE A PROTESTA

(AGI) - Roma, 25 ago. - Il 'Tech Headquarters', organizzazione che riunisce decine di aziende tecnologiche e fondi di venture capital in Israele, ha annunciato che domani diverse di loro consentiranno ai dipendenti di lasciare il lavoro prima per partecipare alla giornata di protesta di massa indetta dal Forum dei familiari degli ostaggi. I manifestanti chiederanno al governo di raggiungere un accordo che metta fine alla guerra a Gaza e riporti a casa i rapiti. Tra le imprese coinvolte, precisa Yedioth Ahronoth, ci sono colossi come Meta e Wix e fondi come F2 Venture Capital.

 

NETANYAHU HA PARLATO CON LE FAMIGLIE DEI DUE OSTAGGI MORTI

(AGI) - Roma, 30 ago. - Dopo l'annuncio di Benjamin Netanyahu del ritrovamento del corpo di Idan Shtivi, il primo ministro israeliano ha parlato con la famiglia del ventottenne ucciso da Hamas e con quella di Idan Shteiwi, l'altro ostaggio recuperato senza vita in queste ore a Gaza. Netanyahu "ha elogiato il coraggio di Ilan e Idan, che hanno agito il 7 ottobre per salvare vite umane", aggiungendo di aver sottolineato alle famiglie che Israele sta "lavorando instancabilmente per restituire tutti gli ostaggi, sia vivi che morti".

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CATTOLICI DI LINGUA EBRAICA, 'DA ISRAELE A ROMA PER LA PACE'

Pellegrinaggio nel Giubileo, "grati per l'incontro con il Papa".

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 19 AGO - Vivono in Israele, parlano ebraico e sono cattolici. In occasione del Giubileo e del 70.mo anniversario del Vicariato di San Giacomo, la comunità di cattolici di lingua ebraica, si è recata in pellegrinaggio a Roma. Il momento più importante del loro pellegrinaggio è stato l'incontro con Papa Leone XIV, prima del suo trasferimento a Castel Gandolfo.

"Siamo felici di aver potuto incontrare il Papa. Gli ho detto che siamo cattolici di lingua ebraica, abbiamo sette comunità in Israele e gli chiediamo di non dimenticarci", ha raccontato a Radio Vaticana-Vatican News don Piotr Zelazko, vicario patriarcale del Vicariato di San Giacomo per i cattolici di espressione ebraica in Israele. "È stato il culmine del nostro pellegrinaggio. Il Papa ci ha benedetti e ha conversato con noi.

È stato un incontro estremamente emozionante", ha aggiunto il vicario.

Abi, uno dei partecipanti al pellegrinaggio, ha sottolineato di sentirsi a casa a Roma. "Siamo israeliani al cento per cento e cattolici al cento per cento, preghiamo per la pace", ha affermato. A sua volta, un altro pellegrino, Nadav, ha sottolineato che le radici della Chiesa sono in Terra Santa. "Il nostro patrono, San Giacomo, era ebreo e parlava ebraico. Siamo un segno di speranza e preghiamo per la pace in Terra Santa tra israeliani e palestinesi", ha assicurato.

I pellegrini hanno visitato le basiliche romane e le catacombe, pregando in ebraico. "Sono sicuro che in molti di questi luoghi la Santa Messa è stata celebrata per la prima volta in ebraico", ha aggiunto don Piotr Zelazko.

Particolarmente significativo è stato il momento del passaggio della Porta Santa nella Basilica di San Pietro. "Non ci siamo sentiti ospiti. San Pietro è nato in Galilea, san Paolo era ebreo, quindi eravamo a casa", ha sottolineato il sacerdote.

Il Vicariato è stato istituito nel 1955 e comprende sette comunità di lingua ebraica in Israele. È una parte della Chiesa latina in Terra Santa. "Abbiamo vita parrocchiale, gruppi giovanili, campi per bambini. Siamo una minoranza, ma cerchiamo di essere un ponte tra la società ebraica e la Chiesa", ha sottolineato don Zelazko.

Il Giubileo del Vicariato coincide anche con il 60.mo anniversario della promulgazione di Nostra aetate, un documento del Concilio Vaticano II sul rapporto della Chiesa con le altre religioni.

"Il mondo in Medio Oriente ha bisogno di persone che dimostrino che la pace è possibile", conclude don Zelazko.

 

CINEMA: E' MORTO JOE CAROFF, L'ARTISTA INVISIBILE CHE DISEGNO' IL LOGO DI 007

Il grafico silenzioso che ha trasformato la cultura pop con centinaia di poster senza mai cercare il palcoscenico. Si è spento alla vigilia dei 104 anni.

New York, 18 ago. - (Adnkronos) – Joe Caroff, il grafico statunitense dietro alcune delle immagini più iconiche del cinema del Novecento - inclusa la pistola nascosta nel numero 007 del logo della saga di James Bond - è morto domenica 17 agosto in una casa di riposo di Manhattan all'età di 103 anni, alla vigilia del suo 104º compleanno.

L'annuncio della scomparsa è stato dato dai figli Peter e Michael Caroff.

Se il nome non dice nulla, è perché Joe Caroff ha scelto, con tenacia e modestia, di restare dietro le quinte. Ma il suo lavoro lo si è visto ovunque. Dietro al tratto che ha segnato i manifesti dei film "West Side Story", "Manhattan", "Cabaret", "Ultimo tango a Parigi" e "A Hard Day's Night - Tutti per uno" e centinaia di altri titoli, c'era lui: l'uomo con gli occhiali, la matita sempre pronta e un senso grafico che oscillava tra l'essenziale e il teatrale. Senza mai alzare la voce, Joe Caroff ha plasmato l'immaginario visivo del secolo scorso.

Nel 1962 gli venne commissionato un semplice logo per la carta intestata della campagna promozionale di un nuovo film: "Licenza di uccidere", il primo della saga di James Bond, prese il numero ''007'' e ci vide subito un'arma. Letteralmente. La linea che tracciava a matita per guidare la composizione si trasformò, nella sua mente, nella canna di una pistola. Bastò una curva, un tratto deciso, un grilletto aggiunto con maestria, ed ecco nascere il logo più famoso della storia del cinema. Un'opera da 300 dollari. Niente crediti nei titoli, nessuna royalty. Ma una firma indelebile nella cultura pop.
Caroff aveva una filosofia: "l'annientamento del superfluo". Il suo lavoro era ridurre un intero film a un solo, folgorante concetto visivo: una skyline composta da lettere per "Manhattan" di Woody Allen; un chitarrone attorcigliato per "A Hard Day's Night" di Richard Lester con i Beatles; Liza Minnelli troneggiante su un'insegna luminosa per "Cabaret" di Bob Fosse. Per "Zelig" di Allen cambiò font a ogni lettera del titolo, riflettendo la mutevolezza del protagonista. Per "Rollerball", il titolo sembrava già una pista da pattinaggio.

Nato nel New Jersey il 18 agosto 1921 da immigrati ebrei dell'attuale Bielorussia, Caroff s'innamorò del colore quando, a quattro anni, dipinse il proprio vestito con un set d'acquerelli. Studiò al Pratt Institute, lavorò con Jean Carlu e dopo la guerra si costruì una carriera da freelance, promossa dalla moglie Phyllis, che portava i suoi bozzetti agli editori. Il primo incarico importante arrivò nel 1948: la copertina per il libro "Il nudo e il morto" di Norman Mailer.

Era solo l'inizio. Negli anni, collaborò con decine di registi, ma uno in particolare - Woody Allen - lasciò il segno, o meglio, lo lasciò senza parole. Joe Caroff non amava la gloria. Preferiva le scadenze al red carpet. Nel 2021, alla soglia dei cento anni, ricevette un orologio inciso con il logo 007 dai produttori della saga di Bond. Un gesto tardivo, certo. Ma simbolico. Il tempo - quello sì - gli ha reso giustizia.

 

USA: DA FIGLIA MILIARDARIO EBREO DONAZIONE RECORD A MAMDANI

(AGI) - Roma, 21 ago.- Donazione record da parte di Elizabeth (Liz) Simons, figlia del defunto miliardario ebreo Jim Simons, alla campagna di Zohran Mamdani, candidato democratico a sindaco di New York City dalle forti posizioni anti-israeliane. Lo ha riferito la stampa israeliana, sottolineando che si tratta della più grande donazione singola ricevuta da Mamdani finora.

Simons, presidente della Fondazione Heising-Simons, è un donatore chiave del Partito Democratico, con oltre 19 milioni di dollari versati dal 2017. La campagna di Mamdani si basa in gran parte su decine di migliaia di piccole donazioni, ma il contributo di Simons lo colloca ora tra i finanziatori più facoltosi, nonostante le sue posizioni contrarie a miliardari e multinazionali.

 

ISRAELE: CHIEDE A RABBINO PERMESSO UCCIDERE PROCURATORE, FERMATO

(AGI) - Roma, 22 ago. - È stato arrestato un 36enne israeliano che ha chiesto al rabbino il permesso di uccidere il procuratore generale Gali Baharav-Miara. Secondo quanto riferito dalla stampa, l'uomo si e' presentato a casa del rabbino Yitzhak Yosef per interpellarlo su una questione "urgente", sostenendo che si trattasse di "salvare vite umane".

Quando non gli è stato permesso di entrare, ha consegnato una lettera che aveva preparato in anticipo con la quale avrebbe chiesto a Yosef di emettere un 'din rodef' contro Baharav-Miara.

Si tratta di un decreto religioso che si applica ai trasgressori gravi ritenuti un pericolo imminente e letale per gli altri.

Nella legge ebraica è consentito fermare un 'rodef' con qualsiasi mezzo, anche l'uccisione.

"Sconvolto dal contenuto", il rabbino ha incaricato il suo assistente di segnalarlo alla polizia che lo ha arrestato. Il giudice ha deciso di prolungare la detenzione del 36enne di altri due giorni e rimarrà in custodia cautelare fino a domenica.

 

MEDIO ORIENTE: CITTADINO GERUSALEMME INCRIMINATO PER MINACCE MORTE A PROCURATRICE GENERALE

Gerusalemme, 22 ago - (Agenzia_Nova) - La polizia di Israele ha annunciato che questa mattina i pubblici ministeri hanno presentato accuse contro un uomo che avrebbe minacciato di morte la procuratrice generale Gali Baharav-Miara. Lo riferisce il quotidiano "The Times of Israel", secondo cui l'accusato, un 36enne residente a Gerusalemme, è stato arrestato la sera di mercoledì 20 agosto dopo aver "presumibilmente" inviato una lettera all'ex rabbino capo Yitzhak Yosef chiedendogli il permesso di uccidere la procuratrice generale. L'uomo sarebbe dovuto essere rilasciato questa mattina su ordine del giudice, ma la polizia ha spiegato di averlo riportato in tribunale dopo aver "raccolto prove sufficienti contro di lui". L'imputato rimarrà quindi in custodia della polizia fino a domenica 24 agosto.

 

ANPI MILANO, DA MEGHNAGI PAROLE DELIRANTI

Presidente Minelli, 'la comunità ebraica prenda le distanze'.

(ANSA) - MILANO, 18 AGO - "Dagli esponenti della comunità ebraica milanese ci aspettiamo una presa di distanza chiara e distinta dalle deliranti parole di Meghnagi". Lo scrive in una nota Primo Minelli, presidente dell'Anpi provinciale di Milano, commentando le affermazioni del presidente della Comunità Ebraica di Milano, per il quale la sinistra non farebbe abbastanza per combattere l'antisemitismo.

A Milano "l'Anpi e le forze democratiche - si legge nel comunicato - hanno sempre promosso e tutelato un positivo rapporto con la comunità ebraica locale, anche in considerazione della Shoah, scientificamente pianificata dai nazisti con l'attivo contributo dei fascisti italiani. È incancellabile la vergogna delle leggi razziali. Con le sue parole false e provocatorie - scrive Minelli - il signor Meghnagi cerca di spezzare questo rapporto e di consegnare la comunità milanese nelle mani della Meloni e del suo partito che fa fatica a prendere le distanze dal fascismo".

"È evidente per di più il tentativo di difendere il criminale comportamento del governo Netanyahu. Ma noi sappiamo bene che tanta parte degli ebrei milanesi, dentro o fuori la comunità ebraica, non condivide le sue posizioni", conclude Minelli.

#rassegnastampa - #conflitto #Gaza

CAPO IDF VISITA GAZA, CHIEDIAMO A TUTTI DI ARRUOLARSI

Roma, 27 ago. (LaPresse) - Il Capo di Stato Maggiore dell'Idf, Eyal Zamir, ha visitato la Striscia di Gaza e, in un colloquio con i riservisti, ha sottolineato ancora una volta l'importanza di un'equa distribuzione del carico di lavoro. "Di fronte alle sfide in tutti gli ambiti, la sicurezza di Israele richiede la piena partecipazione di tutte le fasce della popolazione. Questo è un dovere civico e un comandamento nazionale. Invito tutti ad arruolarsi e a contribuire equamente: questa è la parola d'ordine del momento", le sue parole riportate da Ynet e riferite agli ebrei ultraortodossi.

 

ISRAELE: PELLEGRINAGGIO A UMAN, POLEMICHE SU VOLI E DISERTORI

(AGI) - Roma, 27 ago. - "Coloro che sono disertori, non possono volare, punto". Così ha risposto il ministro dell'Energia israeliano Eli Cohen ai giornalisti, intervenendo sul tema che da giorni provoca polemiche. A suscitare forte critiche è stata la recente decisione del governo di stanziare 10 milioni di shekel (2,6 milioni di euro) per finanziare infrastrutture e trasporti per gli ultraortodossi che si recheranno al pellegrinaggio annuale a Uman, in Ucraina, passando per la Moldavia.

A questa, si è aggiunta la questione dei disertori. Come ha sottolineato il leader del partito ultraortodosso sefardita Shas, Aryeh Deri, "a causa dell'assenza di una legge sulla coscrizione" - spina nel fianco della coalizione di governo e motivo di forte scontro con gli alleati haredi - "c'è il potenziale problema riguardante circa 10.000 giovani definiti renitenti alla leva che di solito si recano a Uman, il che potrebbe causare seri problemi in aeroporto". Il timore è che le autorità li arrestino allo scalo di Ben Gurion. Da qui, il suggerimento di autorizzare un 'quadro normativo' ad hoc per loro, in quanto viaggio religioso e non per svago. Su questo si e' inserito anche Yitzhak Goldknopf, leader del

partito ultraortodosso ashkenazita United Torah Judaism, che in una lettera al premier Benjamin Netanyahu ha chiesto lo stesso trattamento per coloro che voleranno a New York per Rosh Hashanah, il capodanno ebraico. "Anche per loro, questa è un'esperienza spirituale sublime e insostituibile, e dobbiamo garantire loro lo stesso diritto concesso agli altri", ha notato.

Il cospicuo finanziamento al pellegrinaggio e l'idea di lasciar volare i disertori ultraortodossi ha suscitato la dura reazione dell'opposizione, a cominciare dal leader di Yesh Atid, Yair Lapid, che in un tweet ha chiesto perché le tasse degli israeliani "dovrebbero finanziare voli per Uman". "Da quando in qua il governo finanzia voli all'estero per cittadini privati? E perché mai Deri chiede un piano che permetta ai renitenti alla leva di volare? L'unico posto in cui devono volare è la prigione", ha sottolineato.

 

CEI-UCEI-UCOII, COREIS, MOSCHEA ROM, 'TACCIANO LE ARMI,

STOP A PROPAGANDA NEFASTA'

Appello congiunto delle comunità religiose.

Roma, 29 ago. - (Adnkronos) - ''Nessuna sicurezza sarà mai costruita sull'odio. La giustizia per il popolo palestinese, come la sicurezza per il popolo israeliano, passano solo per il riconoscimento reciproco, il rispetto dei diritti fondamentali e la volontà di parlarsi''. È l'appello congiunto firmato dai leader delle comunità religiose italiane, diffuso oggi dalla Cei insieme a Ucei, Ucoii, Coreis e alla Moschea di Roma. Il documento nasce dalla ''improrogabile necessità di favorire qualsiasi iniziativa di incontro per arginare l'odio, salvaguardare la convivenza, purificare il linguaggio e tessere la pace''. Nel testo si denuncia la ''nefandezza di una propaganda che, sfruttando ingenuità e visceralità, ottenebra un discernimento sano e banalizza il senso profondo della nostra stessa umanità, inducendo a schierarsi l'uno contro l'altro, ma mai a favore del Bene''. L'appello si rivolge ai credenti e ai cittadini d'Italia: ''Tacciano le armi, le operazioni militari in Gaza e il lancio di missili verso Israele. Siano liberati gli ostaggi e

restituiti i corpi. Si sfamino gli affamati e siano garantite cure ai feriti''. A sottoscriverlo sono il card. Matteo Zuppi, presidente della Cei, Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Yassine Lafram, presidente dell'Unione delle comunità islamiche d'Italia, Abu Bakr Moretta e Yahya Pallavicini per la Coreis, Naim Nasrollah per la Moschea di Roma.

 

CALCIO: LETTERA ELETTORI/ISCRITTI PD A DEM, 'ALLIBITI DA PROPOSTA PER SPORTIVI ISRAELE'

Roma, 27 ago. (Adnkronos) - "Alle/ai firmatarie/i dell'appello per escludere Israele dallo sport. Come elettori e/o iscritti al Pd siamo rimasti allibiti nel leggere la proposta di escludere atleti israeliani dalle competizioni sportive". Inizia così la lettera firmata: "La cosa - aggiungono gli elettori e iscritti al Partito democratico - si affianca a numerose istanze volte a promuovere il boicottaggio degli israeliani in quanto israeliani, l'ostracismo talora vistoso e irritante anche in campo culturale e accademico di istituzioni

israeliane. Ciò equivale a razzismo tout court. Sotto questo aspetto così come altri la critica a Israele è pericolosamente affine all'antisemitismo. Vi è spesso nella retorica corrente uno slittamento lessicale e filosofico nello stereotipo di vittime e carnefici. In

casi frequenti nelle accuse rivolte ad Israele di crimini di guerra o di genocidio - sui quali la Corte penale internazionale e la Corte internazionale di giustizia stanno indagando - agisce anche una sorta di perverso meccanismo autoassolutorio : anche gli ebrei, vittime o eredi di vittime, sono persecutori. Governo, stato, popolo di Israele e anche ebrei del mondo intero sono la stessa cosa, un che di indistinto. Un meccanismo che abbiamo visto operare soprattutto intorno alla Giornata della Memoria negli ultimi due anni, ma che ricorre vistosamente in articoli, sondaggi d'opinione, manifestazioni pubbliche".

"La storia della Palestina è quella di una terra soggetta al colonialismo turco-ottomano prima e britannico dopo la Prima guerra mondiale, contesa da oltre un secolo da due movimenti nazionali, quello ebraico e quello arabo, attanagliati in un doloroso conflitto,

spinti da un legittimo anelito all'autodeterminazione. Il sionismo nacque alla fine dell'Ottocento con l'intento di rimuovere l'eccezionalità della condizione ebraica, assicurando agli ebrei un luogo di rifugio e la normalità dello 'stato-nazione'. Il diritto di

Israele a una legittima esistenza è ancora oggi in dubbio. Non soltanto nella barbarie omicida di Hamas, ma anche in coloro che inneggiano a una Palestina libera e integra 'dal fiume al mare', negando così il diritto degli ebrei all'autodeterminazione e il principio di spartizione di quella terra contesa in 'due Stati per due popoli'", concludono.

 

SPAGNA E 5 PAESI CHIEDONO LA FINE OPERAZIONI DI ISRAELE A GAZA

Dichiarazione congiunta condanna ultima offensiva sulla Striscia.

(ANSA) - MADRID, 29 AGO - I ministri degli Esteri di Slovenia, Spagna, Irlanda, Islanda, Lussemburgo e Norvegia in una dichiarazione congiunta condannano fermamente l'ultima offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e chiedono al governo di Israele di "riconsiderare la sua decisione e di cessare le operazioni" militari.

I sei Paesi sottolineano che l'escalation mette a rischio la vita degli ostaggi e causa la morte di civili palestinesi innocenti. E denunciano lo sfollamento forzato della popolazione come "violazione flagrante del diritto internazionale".

Il comunicato esprime orrore per la carestia confermata nella regione di Gaza e la distruzione delle infrastrutture civili, comprese quelle usate come rifugio per la popolazione sfollata.

I ministri esortano Israele a rispettare i suoi obblighi umanitari, consentendo alle agenzie dell'Onu e alle Ong di operare liberamente per fornire aiuti su larga scala.

Viene inoltre condannata l'espansione degli insediamenti in Cisgiordania, considerata illegale, e le violenze dei coloni che "sembrano agire con totale impunità". La dichiarazione denuncia inoltre che le operazioni in corso a Gaza e in Cisgiordania "rappresentano un grave ostacolo per l'applicazione della soluzione dei due Stati", indicata come " l'unica via per una pace duratura".

La comunità internazionale, si legge nel comunicato, non resterà in silenzio di fronte alle violazioni dei diritti umani, e continuerà a lavorare per la pace, sostenendo gli sforzi di

mediazione e chiedendo un cessate il fuoco permanente, la liberazione degli ostaggi e l'accesso immediato degli aiuti umanitari a Gaza.

 

BRASILE: NO A NOMINA GALI DAGAN COME AMBASCIATORE ISRAELE

ˇRelazioni tra Paese sudamericano e stato ebraico ai minimi storici.

Roma, 25 ago. (askanews) - Il Brasile si è rifiutato di approvare la nomina di Gali Dagan, ex ambasciatore israeliano in Colombia, come nuovo rappresentante diplomatico in Brasile, lasciando vacante la posizione. Lo hanno riportato i media dello stato ebraico.

Si tratta di un nuovo minimo nelle relazioni con il Paese sudamericano, il cui presidente, Luiz Inacio Lula da Silva, lo scorso anno ha accusato Gerusalemme di "genocidio" per la guerra a Gaza, affermando che l'unico equivalente storico è stato "quando (Adolf) Hitler decise di uccidere gli ebrei".

Lo scorso anno il Brasile ha richiamato il suo ambasciatore in Israele e non ha nominato un nuovo inviato.

 

BEVERLY HILLS ESPORRÀ LA BANDIERA ISRAELIANA NELLE SCUOLE

Polemiche per misure contro "antisemitismo" in istituti pubblici.

(ANSA) - LOS ANGELES, 27 AGO - Polemica servita a Beverly Hills: le scuole pubbliche del ricco comune della contea di Los Angeles esporranno la bandiera di Israele. Dopo settimane di discussioni, il consiglio scolastico ha approvato a maggioranza (3 a 2) una risoluzione che prevede l'esposizione del vessillo israeliano in tutti i campus e le strutture del distretto durante il mese di maggio, dedicato a "l'eredità ebraica".

La decisione rientra in un pacchetto di iniziative per contrastare l'antisemitismo: le scuole ricorderanno la Shoah il 27 gennaio e nella festività dello Yom HaShoah, e l'attacco di

Hamas ogni 7 ottobre.

 

#rassegnastampa - #Shoah

 

ARTE: COLLEZIONISTA FA CAUSA A CHRISTIE'S, 'RIVELI DOVE SONO LE OPERE TRAFUGATE DA NAZISTI'

Reclama di conoscere la posizione di alcune opere di Egon Schiele.

New York, 22 ago. - (Adnkronos) - Un nuovo capitolo si apre nella lunga battaglia per la restituzione delle opere d'arte rubate durante l'Olocausto. Milos Vavra, discendente ebreo diretto di Fritz Grünbaum - collezionista e artista viennese deportato e ucciso a Dachau nel 1941 - ha presentato un'azione legale contro la casa d'aste Christie's, accusandola di occultare informazioni cruciali su importanti dipinti di Egon Schiele che un tempo facevano parte della collezione Grünbaum.

Nel documento depositato il 7 agosto presso la Corte Suprema di New York, Vavra chiede che Christie's riveli l'identità dei proprietari e la posizione attuale delle opere, che potrebbero essere oggetto di un accordo di riservatezza con una "famiglia in Svizzera". Secondo Vavra, la divulgazione è urgente poiché il termine previsto dall'Hear Act (Holocaust Expropriated Art Recovery Act), che consente ai discendenti delle vittime di presentare reclami, scadrà nel 2026.

L'azione legale si basa su recenti scambi email tra gli avvocati di Vavra e rappresentanti di Christie's, in cui si menzionano tre opere di Schiele appartenenti alla collezione trafugata. Due di esse, secondo gli esperti interni della casa d'aste, sarebbero tra le più importanti mai viste del maestro espressionista austriaco.
Vavra, che in passato ha già ricevuto il 50% del ricavato dalla vendita di opere restituite della collezione Grünbaum, vuole evitare che ulteriori pezzi finiscano sul mercato senza il dovuto riconoscimento storico e legale. "Mentre era imprigionato, la collezione Grünbaum fu illegittimamente sottratta e dispersa senza il suo consenso", ha dichiarato il suo avvocato Raymond J. Dowd.

Christie's, interpellata da ArtNews, ha dichiarato via email: "Abbiamo un record senza precedenti nella gestione e restituzione di opere con storie dolorose legate alla Seconda Guerra Mondiale, sempre nel rispetto della legge e dell'etica. Anche in questo caso stiamo seguendo il protocollo stabilito". La casa d'aste è rappresentata dall'avvocato Joseph A. Patella dello studio Womble Bond Dickinson.

 

MOSTRA VENEZIA: 'HOLOFICTION', QUANDO IL CINEMA RICOSTRUISCE LAMEMORIA DELL'OLOCAUSTO

Un'opera sull'eco del trauma e sulla responsabilità della rappresentazione del regista polacco-tedesco Michal Kosakowski. È un film sperimentale muto.

 

Venezia, 18 ago. - (Adnkronos) - "Non voglio raccontare l'Olocausto, ma mostrare come il cinema ha costruito - e a volte distorto - quell'immaginario. Lo spettatore è portato in una zona ambigua, dove vittima e carnefice possono coincidere, perché interpretati dallo stesso attore in film diversi. È un'opera sull'eco del trauma e sulla responsabilità della rappresentazione". Sono le parole del regista polacco-tedesco Michal Kosakowski sul suo "Holofiction", film muto sperimentale che verrà presentato in anteprima alla 82/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia lunedì 1° settembre (in Sala Corinto alle ore 9 per la stampa e alle ore 17 per il pubblico), in replica martedì 2 settembre (alle ore 14.30 in Sala Astra), nella categoria "Venezia Classici - Documentari sul cinema".

Interamente costruito con frammenti di oltre 3.000 opere audiovisive sulla Shoah raccolti da Kosakowski nell'arco di circa otto anni e montati con un lavoro monumentale tramite la tecnica del found footage, "Holofiction" è un progetto di forte impatto visivo ed emotivo, che spinge lo spettatore a riflettere sul modo in cui la memoria storica è stata filtrata, modellata e spesso stereotipata dal linguaggio filmico a partire dal 1938 fino ad oggi. Ispirato allo scetticismo del documentarista Claude Lanzmann nei confronti della rappresentazione visiva del trauma storico, il film mette in discussione la possibilità stessa di raffigurare un'atrocità di tale portata, interrogandosi su come farlo senza distorcerne il senso o banalizzandola. Attraverso un approccio saggistico, "Holofiction" invita dunque a confrontarsi con le sfide etiche della narrazione cinematografica, sollecitando una comprensione più profonda del modo in cui queste rappresentazioni plasmano la memoria collettiva e la percezione storica.

Privo di dialoghi, "Holofiction" si configura come una sorta di film muto contemporaneo, in cui le immagini e la musica costituiscono l'unico asse narrativo. Per raggiungere un risultato ipnotico, profondo e paradossale è stata fondamentale anche la colonna sonora originale composta dal musicista pesarese Paolo Marzocchi. Edita da SZ Sugar, la partitura è concepita come un'ampia drammaturgia che attraversa e collega i frammenti visivi del film, fungendo da "collante" e allo stesso tempo offrendo nuove letture e risonanze emotive. Il materiale musicale si basa su due temi di forte valore simbolico: il tango ebraico Ich hab kein Heimatland di Friedrich Schwarz, e la ninna nanna Wiegala, composta da Ilse Weber nel campo di concentramento di Theresienstadt.
"La musica in un film muto diventa architettura narrativa - racconta Marzocchi - Ho lavorato per creare un percorso emotivo che non spiegasse le immagini, ma le mettesse in crisi. Il tango di Schwarz e la ninna nanna di Weber sono memorie sonore che attraversano il film come fantasmi. Credo che sia importante non dimenticare che, nonostante l'empatia generata dalle immagini, quello cui si sta assistendo sia una gigantesca 'meta-fiction', e la musica è a volte utilizzata per rendere palese questo paradosso in cui tutto è finzione".

La colonna sonora è stata eseguita dalla Wunder Kammer Orchestra, ensemble cameristico fondato dallo stesso Marzocchi che in questa occasione figura anche come pianista, e si avvale della partecipazione dei solisti Danusha Waskiewicz (viola), Valentina Coladonato (voce) e del coro di voci bianche "Novello InCanto" di Ravenna diretto da Elisabetta Agostini, mentre le parti elettroniche sono state realizzate in collaborazione con Andrea Veneri. La registrazione e il mixaggio sono a cura del Dipartimento di Musica Applicata del Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Ravenna.

Le musiche originali di "Holofiction" saranno pubblicate sulle principali piattaforme di streaming da SZ Sugar, che cura l'edizione e la distribuzione del lavoro musicale. L'operazione si inserisce nel percorso di trasversalità che SZ Sugar porta avanti come casa editrice e discografica, valorizzando i linguaggi della musica, della narrazione e dell'immagine in una prospettiva aperta e contemporanea, oltre i confini dei generi.